L’sos di una famiglia sarda: Maria Efisia Pusceddu, 51 anni, disabile e sordomuta, si nutre solo con il ‘Nutrison’. La sorella Roberta: “La Asl non lo passa più gratis, non possiamo permetterci di acquistarlo. Mia sorella era aumentata di peso, da 24 a 42 chili. Adesso come farà per mangiare?”
Il suo ultimo compleanno l’ha trascorso insieme all’affetto dei suoi familiari: la sorella Roberta, papà Galdino e mamma Laura hanno festeggiato la loro “bambina”. Sì, perché Maria Efisia Pusceddu, 51enne di Samassi, per loro è, semplicemente, la “bambina”. Disabile – è affetta da una forma precoce di autismo ed è sordomuta – la donna vive nella struttura “casa Lucrezia” di Nuraminis, dove viene seguita “da operatori ed educatori che la aiutano in tutto”, precisa una delle sue sorelle, Roberta.
È lei a lanciare una denuncia molto seria: “Dal primo giugno non ci sono più i fondi per il ‘Nutrison’, un integratore che rappresenta l’unica possibilità, per Maria Efisia, di nutrirsi. Latte e granulato, lei mangia solo quello. Mio padre è stato alla Asl e gli hanno detto che non potevano più darglielo gratis. Non possiamo acquistarlo di tasca nostra, spendiamo già tanto per le medicine”, spiega Roberta.
L’unico cibo possibile per sua sorella, la “bambina”, le ha consentito “di passare da ventiquattro a quarantadue chili, un notevole miglioramento per la sua disabilità. È pazzesco che la sanità pubblica abbandoni ragazzi come lei”, tuona la 53enne. “Io lavoro solo quattro mesi all’anno, mio marito fa il carpentiere. Ogni mese spendiamo tra i 70 e i cento euro per creme e altri medicinali indispensabili per mia sorella, una scorta mensile di ‘Nutrison’ ne costa oltre quattrocento. Le nostre finanze sono molto ridotte, mia sorella rischia grossissimo, tremo all’idea che ritorni al punto di partenza. Sarebbe una sconfitta per noi ma, soprattutto, per lei”.
Ultima modifica: 4 giugno 2018