di stefano zavagli
Albanese ha pensato per loro a una nuova vita a Cossato per un motivo ben preciso. Il bimbo sordomuto, insieme ai suoi fratelli, verrà inserito alla scuola Lis, dove si impara la lingua italiana dei segni. La famiglia è arrivata nel Biellese dopo otto ore di volo dall’Etiopia a Fiumicino, in un gruppo di 113 profughi accolti tra gli altri dal segretario generale della Cei Nunzio Galantino e dal viceministro degli Esteri Mario Giro. Per motivi di protezione internazionale Caritas preferisce non divulgare nomi e cognome della famiglia, «che ha vissuto nel campo profughi in una situazione molto precaria», spiega Daniele Albanese. Ora la famiglia vuole costruirsi un futuro nel Biellese. «In Eritrea tutti i ragazzi che compiono 18 anni sono destinati al servizio militare obbligatorio a vita e questo è uno dei motivi che ha spinto questa mamma a fuggire», prosegue Albanese.
La famiglia etiope conosce poco dell’Europa. E avrà bisogno di imparare le cose basilari: non conoscono l’italiano, devono imparare a utilizzare la stufa, a fare la raccolta differenziata. Caritas affiancherà i bimbi con addetti e volontari. «I piccoli sono già stati iscritti alla scuola della Lis – prosegue Albanese -, nel campo profughi andavano a scuola ma per loro è tutto nuovo. Tra qualche giorno avvieremo l’inserimento tra i banchi di scuola». Così in famiglia si riuscirà ad avere un dialogo, con il sogno di costruirsi un domani: «Questa è una storia che spiega gli elementi fondamentali dei Corridoi Umanitari – conclude Albanese -, che possono consentire di aiutare, come in questo caso, un nucleo familiare vulnerabile». Altri bimbi sono stati ospitati dalle Caritas diocesane di Foligno, Sorrento, Tortona, Aversa, Agrigento e Firenze.