La donna si era recata in banca per chiedere 6 mila euro ma lo sportellista e il direttore hanno chiamato il figlio, che ha fatto intervenire la polizia
Una truffa di diverse migliaia di euro ai danni di un’anziana per giunta sordomuta è stata sventata grazie alla prontezza di un dipendente e del direttore di una filiale bancaria del centro di Milano, che hanno intuito il possibile raggiro e sono intervenuti, prendendo tempo e contattando il figlio della donna. Alla fine la polizia ha arrestato i due truffatori, anch’essi sordomuti e con precedenti.
Tutto è iniziato quando, verso mezzogiorno e mezza di mercoledì 31 maggio, la donna (che ha 71 anni e, oltre ad essere sordomuta, da qualche mese soffre anche di Alzheimer) è entrata nella filiale di Intesa San Paolo di via Verdi, insieme ad una coppia più giovane. La 71enne, cliente della filiale, si è poi diretta ad uno sportello e ha mostrato un foglio scritto con la richiesta di prelevare 6 mila euro. Il dipendente ha capito subito che qualcosa non andava e le ha risposto, sempre per iscritto, che purtroppo in quel momento i sistemi erano bloccati e quindi la cliente avrebbe dovuto attendere un po’.
Lo sportellista aveva solo preso tempo: si è subito recato dal direttore della filiale e, insieme, hanno telefonato al figlio (un 37enne), il quale ha chiesto alla banca di non procedere con l’operazione e, dopo avere chiamato la polizia, si è presentato in via Verdi. Dove sono arrivati anche gli agenti, che hanno trovato la coppia (poi rivelatasi responsabile della truffa) davanti all’ingresso.
Alla polizia l’anziana ha spiegato (con l’aiuto del figlio, che comprende la Lingua dei Segni) di avere già prestato alla coppia del denaro in più occasioni. Dai movimenti bancari la polizia ha poi appurato che, a partire dal mese di gennaio, complessivamente i truffatori hanno intascato 12 mila euro, motivandoli con l’esigenza di ristrutturare una casa in Sardegna per poi venderla: a quel punto avrebbero potuto restituire il denaro con gli interessi.
Una storia che gli agenti hanno però trovato poco credibile. Per giunta i due (un italiano di 58 anni ed un’italiana, ma nata in Bulgaria, di 53 anni, entrambi residenti a Biella) avevano alcuni precedenti alle loro spalle. Alla fine, quindi, si è capito che si trattava di una truffa. E i due sono stati arrestati.