Pedofilia al Provolo in Argentina, una lettera getta ombre sul Vaticano

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Tra questi figura quello di don Nicola Corradi, poi arrestato per il caso scoppiato a Mendoza

Un lettera datata 20 ottobre 2014 e inviata dall’Associazione Sordi Antonio Provolo al vescovo di Verona Giuseppe Zenti, alla Congregazione della Fede e a Papa Francesco. Su questo documento si sta concentrando la stampa argentina e in particolare La Izquierda Diario nel racconto dello scandalo che riguarda gli abusi sessuali subiti dai bambini sordomuti dell’istituto Provolo di Mendoza, scandalo che ha portato all’arresto e all’incriminazione di sei persone, tra cui il religioso veronese don Nicola Corradi.

Proprio il nome di don Corradi figura nella lettera con cui l’associazione informava il Vaticano di 14 uomini di chiesa che si sarebbero macchiati di violenze su minori. Uomini che non sono stati fermati, dato che Corradi è ora in carcere in Argentina per gli abusi al Provolo di Mendoza. Ed è questo ad alimentare l’indignazione, il sospetto che le autorità cattoliche non abbiano fatto abbastanza per fermare gli abusi. Tra gli altri nomi presenti sulla lettere, ci sono anche quelli di Giovanni Granuzzo, rimpatriato in Italia, Giuseppe Spinelli, morto a Mendoza, ed Eliseo Primati, rifugiato nel Provolo di La Plata.

Questa lettera è stata consegnata alla magistratura argentina, ai media ed è stata pubblicata anche da la Rete L’Abuso Onlus.

Altro dettaglio su cui si concentrano le critiche del giornale La Izquierda Diario sono le indagini parallele condotte dei due religiosi incaricati da Papa Francesco. Pare che i due, non solo abbiano collaborato solo in parte con gli inquirenti, ma abbiano anche vantato privilegi per visionare parte del fascicolo d’indagine. Il sospetto del giornale argentino è che le reali intenzioni dei due inviati del Papa non siano scoprire la verita per rendere giustizia alle vittime, ma aiutare i preti accusati.

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