«Sto male, sono vecchio e malato», e richiede i domiciliari al posto del carcere.
Queste, scrive sul Corriere di Verona a pagina 13 Laura Tedesco, sono le parole di don Nicola Corradi, il prete arrestato all’Istituo per sordomuti Provolo di Mendoza (Argentina) per reati pedopornografici. Dopo il blitz delle forze dell’ordine, nuovi inquietanti dettagli a luci rosse stanno emergendo dalla visione del materiale posseduto da don Corradi sul suo pc portatile.
Il sacerdote già implicato negli abusi a minori perpetuati nei confronti degli ex alunni del Provolo di Verona è in queste ore al centro della bufera. Ammontano a 22 le denunce e querele presentate su di lui dalle persone offese. E sembrerebbe anche che, don Nicola, abbia perpetrato abusi anche in una seconda sede sudamericana dell’istituto per minori sordomuti, quello a La Plata. Ora nel penitenziario dal quale chiede di uscire, il prete passa tutto il tempo in cella dicendo di essere «in preghiera» e viene seguito dal collega don Corbacho, reo anche lui di reati contro minori