«Per anni ha abusato di me all’istituto Quel prete arrestato mi rovinò la vita»

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Non si è mai trincerato dietro l’anonimato, oggi come allora. Lo aveva già denunciato pubblicamente nel 2010, è tornato a uscire allo scoperto adesso che «uno dei miei molestatori è stato finalmente arrestato ».

di Laura Tedesco

 

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Gianni Bisoli (foto tratta da «Clarin»)

VERONA – Lui è Gianni Bisoli, «nato a Sirmione il 15 settembre 1948. Sono diventato sordo a 8 anni , ho cominciato a frequentare l’Istituto Antonio Provolo di Verona all’età di 9. Tre mesi dopo la mia entrata e fino al quindicesimo sono stato fatto oggetto di attenzioni sessuali ». Un’infanzia dell’orrore, quella che ricorda ancora per filo e per segno: «Sono stato sodomizzato e costretto a rapporti orali e masturbazioni dai seguenti frati e fratelli laici – li enumerò uno a a uno in una lettera inviata ai mass media 6 anni fa – don Giuseppe, don Arrigo, don Aleardo, don Giovanni, don Alcide, don Luigi, don Rino e don Danilo, don Giovanni, don Basco, don Agostino, don Giuseppe, fratello Erminio, don Nicola».

Un riferimento, quest’ultimo, a don Nicola Corradi: travolto con altri religiosi dallo scandalo esploso attorno al Provolo di Verona nel 2010, il prete era stato trasferito in Argentina. Ed è lì che, una settimana fa, è stato posto ai domiciliari per lo stesso tremendo sospetto: abusi a luci rosse sui piccoli ospiti dell’Istituto Provolo di Mendoza, vicino a Buenos Aires. E come già avvenne a Verona dove comunque non innescò conseguenze giudiziarie per l’avvenuta prescrizione dei crimini contestati ai sacerdoti implicati nelle violenze, anche in Sudamerica la vicenda sta tenendo banco in questi giorni. Accuse che si incentrano proprio su don Corradi: il portavoce dell’arcivescovado di Mendoza (ovest del paese), Marce de Benedectis, ha detto alla stampa che è arrivato nell’arcidiocesi proveniente da La Plata e che «non avevamo nessuna informazione, dato o nemmeno indicazioni » sul suo possibile legame con «i fatti gravissimi» che gli sono stati contestati. Tuttavia, il portavoce ha ammesso che «è possibile che, in altri tempi, esistesse una mala prassi dietro agli spostamenti di sacerdoti, in questo caso dall’Italia verso l’Argentina». Per la stampa locale, però, questa «mala prassi» più che una possibilità era un dato certo: a riprova, il quotidiano Clarin pubblicava ieri testimonianze di varie vittime di abusi pedofili a Verona, fra i quali appunto Gianni Bisoli, che identificano in «don Corradi come uno dei sacerdoti colpevoli di questi atti: il bagno della scuola era alla fine di un corridoio – si legge nelle sue ultime dichiarazioni appena rilas c iate ai media local i – . Quando Nicola ci ha visto andare verso stanza da bagno, è venuto dietro a noi e lì ha iniziato a costringerci…Sono rimasto paralizzato».

Era solo l’inizio di un incubo senza fine: «A volte ci svegliava di notte, veniva nella nostra stanza e ci obbligava a fare tutto… ». Rivede tutto come fosse appena successo, il signor Bisoli: «Don Nicola e altri preti mi chiamavano “il bello”, mi dava fastidio, ho perso i miei esami, mi hanno rovinato la vita e impedito di avere un futuro ». Ma Gianni non demorde e adesso è tornato a puntare platealmente il dito contro «don Corradi e tutti quei sacerdoti che mi hanno compromesso l’intera esistenza. Da allora, ho avuto rapporti con uomini e donne, ma mai ho manifestato amore. Mi hanno impedito di provarlo».

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