Ignorate per anni in Italia, le notizie relative gli abusi sessuali perpetrati per decenni da preti appartenenti all’Istituto Provolo a Verona stanno facendo il giro del mondo.
A luglio le vittime sordomute di abusi avevano manifestato a Sirmione ribadendo le denunce fatte nel corso degli anni: dal ’50 al ’80 diversi preti che avevano in affidamento i bambini e ragazzi sordomuti dell’istituto Provolo di Verona ne hanno abusato sessualmente.
Accuse condivise da decine di ex studenti del Provolo.
L’intervento del Vaticano è arrivato nel 2012, quando sono stati “condannati” da una commissione vaticana interna i preti coinvolti. Condanne come “una periodo di isolamento e riflessione”. Per la giustizia i reati sono già in prescrizione e quindi non perseguibili.
Uno dei preti coinvolti nello scandalo, don Nicola Corradi, negli anni Ottanta si spostò all’istituto Provolo di Mendoza, Buenos Aires, capitale dell’Argentina.
La storia si è ripetuta. 24 alunni hanno denunciato abusi sessuali. Cinque fra preti e laici del Provolo di Mendoza sono finiti in manette. Nella stanza di don Corradi, riviste pornografiche e 34mila dollari, riporta il lungo articolo (con l’immagine di don Corradi) del Washington Post che riepiloga tutte le fasi della lunga vicenda.
A differenza degli abusi perpetrati a Verona, quelli effettuati a Mendoza non sono caduti in prescrizione, e don Corradi e gli altri imputati rischiano condanne sino a 50 anni di carcere