Non gradisce essere chiamata ‘non udente’, bensì semplicemente sorda. E’ una giovane donna, una sportiva (ex pallavolista, più recentemente ha collezionato diversi titoli nazionali e regionali nel beach tennis), che vuole godersi un film in televisione, adeguatamente sottotitolato. Invece, nella programmazione della Rai, il cosiddetto ‘servizio pubblico’, sono frequentemente sbagliati, imprecisi, mal sincronizzati, perciò ha deciso di protestare in maniera visibile.
Così, la 36enne cagliaritana Sara Giada Gerini, quando ha ricevuto la bolletta dell’Enel con incorporato il canone Rai, ha lanciato la sua battaglia contro questo disservizio: “I sottotitoli Rai fanno venire il mal di testa ed il problema non si verifica solo coi film, ma anche in altre trasmissioni, compresi i telegiornali. Ho girato il mondo: qui in Italia siamo i meno attenti alle necessità delle persone sorde”.
Come strumento della protesta ha cominciato ad usare Facebook, facendo diventare virale il suo messaggio: “Ora basta. Aiutatemi a fare tanto rumore. Sperando che tutto questo ‘rumore’ arrivi fino alla Rai. Sarà una battaglia tosta, lo so, ci provo. Condividete, condividete…”. Aggiungendo una proposta: “Se non possono guardare la tv come tutte le altre persone che ‘sentono’ più di noi, i sordi non devono pagare il canone Rai, o quantomeno devono ottenere una tariffa scontata, fino a quando non ci sarà un servizio di sottotitoli affidabile, che peraltro in troppe programmi neanche ci sono”. Ha cominciato coinvolgendo le associazioni, gli amici, le persone sensibili ed ora i media, con l’obiettivo di costringere la Tv di Stato a prendere atto della protesta e migliorare il servizio. (fm)
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