GENOVA. 5 AGO. Si è presentato all’ingresso della Questura per cercare di denunciare il furto di soldi e documenti ma, a causa del suo handicap il giovane, un russo di 23 anni sordomuto, non è riuscito a farsi capire.
Gli agenti hanno avuto allora l’idea di comunicare con lui tramite uno scambio di messaggi su di un’apposita applicazione di traduzione, riuscendo così a scoprire che era stato derubato di tutti i suoi soldi, dei documenti e che non era riuscito ad acquistare del cibo dal giorno prima.
I poliziotti, dopo aver offerto al giovane un pasto presso il bar della Questura, hanno chiamato via Skype la sua famiglia, che si trovava a Nizza, consentendo al ragazzo di comunicare con i suoi cari attraverso il linguaggio dei segni.
Il responsabile delle Volanti ha nel frattempo contattato il Consolato Russo e poco dopo, in aiuto del giovane, si è presentata in Questura la Vice Console che ha aiutato il ragazzo a presentare denuncia di furto.
Il 23enne si è infine ricongiunto ad un parente che, allertato dai familiari, si è presentato in Questura, impegnandosi a riaccompagnarlo dai genitori.