Ingannò e derubò pensionato 43enne arrestata a Villanterio

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In carcere dopo nove anni, l’anziano era stato trovato sporco e malnutrito in uno scantinato La donna insieme al convivente si è appropriata di 85mila euro tra preziosi e denaro

di Maria Fiore
villanterioVILLANTERIO. Con scuse di ogni tipo, tra cui immaginarie malattie e necessità di cure mediche, avrebbe derubato la vittima di 85mila euro, tra preziosi e denaro.

Insieme al marito era arrivata a trasferirsi a casa dell’uomo, un ristoratore in pensione di 84 anni, affetto da sordità e con gravi problemi di deambulazione.

L’anziano, vittima del raggiro, era stato invece relegato in uno scantinato senza aria, bagno e riscaldamento. Dopo nove anni i carabinieri della compagnia di Pavia hanno arrestato a Villanterio Nadezda Kostic, una donna di origine serba di 43 anni. Su di lei pendeva un ordine di carcerazione del tribunale di Pavia dopo che era diventata definitiva la condanna a tre anni e 2 mesi di carcere per l’accusa di violenza privata e circonvenzione di incapace. Il compagno, Slavojub Kostic, arrestato un mese fa a Mortara dopo la condanna a tre anni e sei mesi, oltre a queste contestazioni doveva rispondere anche di riduzione in schiavitù. Nel corso delle indagini, infatti, era emersa una circostanza da brividi: l’anziano, oltre a essere ingannato dalla coppia e derubato dei suoi averi (tra cui i gioielli e la pelliccia della moglie defunta), era stato anche relegato nello scantinato di casa sua, dopo che la coppia aveva occupato l’appartamento.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, tutto comincia nell’estate del 2007. I due riescono a introdursi nella casa del pensionato, che abita a Sannazzaro, con una scusa. Si offrono di aiutarlo nel giardinaggio, ma nel frattempo prendono sempre più possesso dell’abitazione dell’anziano, costringendolo a vivere nel seminterrato, un locale di 20 metri quadrati con un cucinino e un giaciglio fatto di coperte e materassi. Qui lo trovano i carabinieri a dicembre nel 2008: il pensionato è ridotto male e vive in condizioni igenico sanitarie precarie. Non c’è neppure il bagno. I carabinieri ascoltano il racconto dell’uomo e mettono insieme i tasselli di un incubo. I due, secondo l’accusa, prima hanno carpito la fiducia dell’anziano e poi lo hanno derubato, costringendolo a diversi prelievi in banca, per alcune migliaia di euro, e derubandolo anche dei gioielli della moglie. Per giustificare il loro comportamento hanno usato varie scuse, tra cui malattie e decessi di congiunti, necessità di cure mediche e di mezzi di trasporto, rafforzate da violenze psicologiche e minacce fisiche.

Il circolo vizioso si è interrotto quando i due hanno cercato di farsi intestare la casa dove l’uomo vive. Al termine dei processi, le condanne sono diventate definitive e la coppia è finita in carcere, anche se in tempi diversi

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