Non è stato semplice, vista la sua condizione di sordomutismo, raccoglierne la deposizione. Lo ha fatto per tre ore, con l’assistenza di una interprete della lingua dei segni e di uno psicologo, confermando le circostanze che aveva denunciato.
BENEVENTO – La violenza sessuale che avrebbe subito all’interno del Fatebenefratelli. Un racconto inevitabilmente sofferto, dinanzi al gip Maria Ilaria Romano. Modalità protette per l’incidente probatorio chiesto dal sostituto procuratore Miriam Lapalorcia nell’inchiesta, curata dalla Squadra mobile, a carico di un operatore dell’ospedale ritenuto il presunto responsabile degli abusi. Una storia anticipata alcuni giorni fa da Ottopagine, di cui sarebbe rimasta vittima una ragazza di poco più di vent’anni: abita in provincia, è sordomuta ed è affetta anche da un deficit mentale.
Come già ricordato, e secondo una prima ricostruzione, la giovane (è rappresentata dall’avvocato Grazia Luongo) stava assistendo la mamma, ricoverata. L’operatore (è difeso dall’avvocato Grazia Sparandeo) avrebbe prelevato la paziente dalla stanza di degenza e l’avrebbe accompagnata, servendosi di un ascensore, presso l’ala dell’ospedale che ospita gli ambulatori. La donna doveva infatti sottoporsi ad un esame. Con lei c’era la figlia, che l’uomo, all’improvviso, avrebbe invitato, con un gesto della mano, a seguirlo. Lei lo aveva fatto fin dentro una camera riservata ad una delle branche specialistiche. Una stanza dotata di un bagno nel quale l’operatore avrebbe spinto la malcapitata, costringenola contro un muro. A quel punto, avrebbe approfittato di lei dopo averla svestita.
Sarebbe stata una familiare, quando lei era tornata a casa dopo aver lasciato il Fatebenefratelli, ad accorgersi che era turbata. Le aveva chiesto il motivo, e lei, che fino a quel momento non lo aveva fatto, aveva accennato a qualcosa. Ecco perchè la congiunta, preoccupata, si era rivolta ad un’amica che era riuscita a capire ciò che era successo. Il passo successivo era stata la denuncia che aveva dato il là all’indagine. Ora l’incidente probatorio, per acquisire la prova prima del dibattimento.
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