Da Sestri Levante a Lourdes, ritrova l’udito

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Anna (nome di fantasia, ndr) ha sei anni, è nata a Sestri Levante il giorno di Natale del 2009, prima di tre fratelli. Fino a ieri, parlava con difficoltà, come fanno i sordomuti. Adesso sta scoprendo il mondo dei suoni: «Ogni rumore che avverte la sorprende, vuole sapere cosa sia – racconta chi le è stato vicino in questi giorni – ed è incredibilmente felice».

Bruno Viani

111-kgcd--390x180@ilsecoloxixweb_265x122Anna, tre giorni fa, era a Lourdes, dove i genitori si erano voluti recare in pellegrinaggio con l’Unitalsi, non per chiedere un miracolo, ma come ringraziamento a Dio perché la loro primogenita era viva e stava crescendo serena, malgrado quel grave problema all’udito che andava sempre più peggiorando. Ieri, era in programma una visita al Gaslini per cambiare l’apparecchio acustico che le consentiva di comunicare col mondo.

Anna adesso ci sente, le certezze si devono fermare qui, come per ogni vicenda che riguarda le guarigioni «inspiegabili» di Lourdes. Il suo caso è stato preso incarico immediatamente dal “Bureau des Constatations Medicales” di Lourdes, un organismo composto da medici, infermieri e specialisti non solo cattolici, aperto a tutte le religioni. Il Bureau – come è di prassi – ha richiesto tutta la documentazione antecedente alla data della presunta guarigione ed ha proposto nuovi esami audiometrici. «Mediamente, il tempo necessario per il vaglio approfondito di una pratica è di 5 anni – spiega Gemma Malerba, responsabile Unitalsi di Genova e della Liguria – al termine dei quali avviene il pronunciamento: i medici sanciscono se, allo stato attuale delle conoscenze mediche, una guarigione si deve definire “inspiegabile”».

La piccola si trovava insieme alla sua famiglia a Lourdes nell’ambito di un pellegrinaggio organizzato dalla Sezione Lombarda dell’Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) che ha portato nella città delle apparizioni mariane 225 pellegrini provenienti dalle parrocchie della sottosezione Milano Sud-Ovest.

Era in viaggio con la mamma, il fratellino e la nonna. Vivono a Sestri Levante, la mamma aveva sentito la necessità di quel viaggio e aveva deciso, quasi irrazionalmente, di prendere parte al primo pellegrinaggio organizzato, da qualsiasi località partisse. Mercoledì, nel corso del pellegrinaggio, la piccola si è immersa nella piscina con l’acqua della sorgente che la tradizione chiama “miracolosa”. Poco più tardi si è tolta l’apparecchio e, quando la mamma le ha chiesto che cosa stesse facendo, ha risposto: «Non mi serve più, mamma: ora ci sento».

La Chiesa non pretende che i suoi fedeli credano ai miracoli, al più si limita a dare un giudizio al termine di esami condotti laicamente. Il resto è affidato alla buona fede di chi racconta. «C’è un particolare sorprendete – riprende la presidente Unitalsi – al termine di ogni pellegrinaggio è prevista una messa di ringraziamento, a prescindere da quello che è avvenuto: la chiesa era quella della Madonna della Cornabusa, in provincia di Bergamo, abbiamo scoperto poi che è considerata la protettrice delle persone sorde».

«Mia figlia non era completamente sorda, stamattina all’esame audiometrico è risultato un miglioramento netto. Di più non posso e non voglio dire, avrei voluto che questa vicenda restasse un po’ mia».

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