Un video toccante, artisticamente innovativo, emozionante nella sua immediatezza comunicativa: Ivana Spagna torna a stupirci con Prigioniera del tuo nido, nuovo estratto da 1954, lo straordinario album di inediti presentato lo scorso ottobre a 10 anni di distanza dall’ultimo lavoro in italiano.
Il pezzo, firma del grande Luca Chiaravalli, si apre con Ivana mentre scrive il testo della canzone in un flusso di parole analogo alla passione di un pianista mentre suona; si sentono i tasti della macchina, a seguire il pianoforte, poi una sequenza di uomini, donne e bambini sordomuti che cantano il testo stesso della canzone attraverso il linguaggio dei gesti. Tra di loro compare la stessa Spagna.
Ivana, come nasce l’idea del video?
Mi è nata guardando i telegionali per sordomuti: volevo dare voce a chi non ha voce, abbattendo barriere e stereotipi. Prigioniera del tuo nido è un pezzo che il grande Luca Chiaravalli ha scritto per me: quando l’ho ascoltato la prima volta l’ho sentito subito mio, mi sono emozionat e l’ho voluto nel disco senza nessun dubbio: sono quelle situazioni in cui capita di ritrovarsi totalmente nelle parole di una canzone. L’intensità delle emozioni che ho provato interpretando questa canzone meritava un video capace di trasferire un messaggio forte e immediato: sono molto felice per quello che siamo riusciti a fare e vorrei ringraziare in modo particolare sia l’Ente Nazionale Sordi Sez. Provinciale di Milano sia il consulente linguistico, Rosella Ottolini.
Il video ha richiesto una lavorazione complessa immagino…
Abbastanza, soprattutto per trasferire nel linguaggio dei gesti ogni momento della canzone. Tuttavia, è forse uno dei miei video più belli in assoluto: non dimenricherò mai l’entusiasmo di queste persone e la loro gioia nell’essere parte di questa avventura. Questo è il loro video!
1954 ha riscosso un ottimo riscontro di pubblico, critica, vendite: sei felice per questo nuovo successo?
Si e questa situazione mi ha acceso una grande voglia di fare! Ho deciso di fare quest’album dalla sera alla mattina: sentivo che era arrivato il momento. E’ stata una pazzia, prima di tutto perché è stato interamente autoprodotto non avendo una major alle spalle. Ringrazio veramente tutti coloro che mi hanno aiutata a realizzare questo sogno, a partire da mio fratello Theo e dal mio manager Ugo Cerruti. Poi tutti coloro che mi hanno seguita, i fan, il pubblico, le radio indipendenti, i media: la grande accoglienza riscontrata da 1954 è un segno che questa bambina del 1954 deve andare avanti a sognare!
Hai in programma altri singoli?
Per il momento no ma vista l’accoglienza positiva dell’album mi sento molto creativa e desiderosa di fare nuove cose! Ci saranno delle sorprese a breve di cui per ora non posso dire nulla.
Hai inserito anche l’unica cover, Se io se lei di Biagio Antonacci.
Si, l’avevo cantata nel 2006 a Music Farm e da quel momento non ho mai smesso di amarla. Quando Biagio l’ha sentita ha risposto con grande entusiasmo. Non ho voluto nemmeno cambiare il testo, facendola diventare una canzone d’amore tra due donne, in segno di rispetto ed intimità.
Hai deciso di fare uscire 1954 anche in vinile: come mai?
Ma vuoi mettere l’emozione del vinile??! Poi rosa! Ho curato tutto in questo lavoro, compresi questi dettagli. 1954 è un album dove mi racconto al 100% avendo avuto la possibilità di seguire il mio istinto in ogni sua parte, raccontandomi senza barriere ed esprimendo i sentimenti che vivo oggi con consapevolezza e ancora con una buona dose di incoscienza.
Chi è Spagna oggi?
E’ sempre la bambina di ieri, quella che appare nella foto d’apertura dell’album. Da allora tutte le cose sono cambiate, tutte tranne una… la voglia di sognare e di fare musica, la mia grande passione.
A chi dedichi questo grande ritorno?
Sempre a loro, i miei genitori, Gemma e Teodoro. Grazie a loro continuo a sognare e credere nella musica, le persone che vedo sempre Davanti agli occhi miei, come il titolo della canzone che ho scritto nel mio primo album in italiano.