Il nostro Confratello sordo Fratel Francesco LUCCITI, Oblato della Piccola Missione per i Sordomuti,all’alba del giorno 29 settembre 2019, nella cameretta della Comunità romana, presente il confratello Glauber che lo stava vegliando, serenamente è ritornato alla Casa del padre munito dei conforti religiosi.
SETTEMBRE 2019 Il nostro Confratello Oblato Fratel Francesco LUCCITI
In regime di hospice residenziale per la presenza di metastasi, la sua lotta contro il tumore non è durata a lungo. La terapia contro il dolore, che lo sfiniva, lo ha aiutato a lasciare questo mondo serenamente, per gli ultimi 3 giorni, immerso nel sonno procurato dai farmaci.
E’ tornato al Padre un Confratello che ha lasciato dietro di sé il rimpianto di quanti lo anno conosciuto.
Francesco, orfano, non ha avuto la gioia di conoscere i suoi genitori e provare il calore degli affetti famigliari. Fin dalla più tenera età, accolto dai Padri Gualandiani, è vissuto all’ombra dell’Istituto Gualandi finendo il corso di studi regolari e prendendo, con il massimo dei voti, il diploma di ‘Taglio e Cucito’. Successivamente, decise di mettersi al servizio delle persone sorde, continuando a vivere all’interno dell’Istituto.
Dopo la prima promessa dei voti religiosi, diventando fratello Oblato, ha cominciato a far parte della Piccola Missione per i Sordomuti.
Francesco, dotato di una fede semplice, è stato l’amico che tutti avrebbero voluto avere.
L’amicizia era molto importante per lui. Infatti, uno degli elementi peculiari della sua personalità è stato quello di saper esternare, apprezzare, valorizzare e nutrire l’amicizia, sia con le persone sorde che con gli amici udenti.
Questa sua apertura all’amicizia e ai rapporti interpersonali, ovviamente, ben si spiega se facciamo riferimento al suo passato di bambino e di ragazzo al quale erano mancate le carezze della mamma e le baruffe con i fratellini.
Chi lo ha incontrato, lo ricorda come una persona serena, compassato, signorile e…sempre sorridente. (commenti dei presenti al funerale)
Sobrio, semplice e per nulla attaccato al denaro, era una persona molto generosa. Ha donato tanto ai sordi poveri del Terzo Mondo (senza ostentazione – era il suo stile). I Sordi e la Comunità filippina e congolese, sono stati spesso oggetto della sua generosità. (Io ne sono testimone).
Il Vicariato di Roma gli aveva concesso il mandato di Ministro straordinario dell’Eucarestia (particolarmente per le persone sorde) e lui, su segnalazione dei Sordi romani, regolarmente, andava a trovare tutte le persone sorde malate della Capitale, portando loro l’Eucarestia, il conforto, la vicinanza e a volte, se vedeva l’urgenza, anche generi di prima necessità.
Mi è capitato di vedere il suo vecchio blocco notes, con nomi, indirizzi, numeri di fax e gravità della malattia. Che grande lezione di vita !!!
(Vieni benedetto dal padre mio perché ero malato e sei venuto a visitarmi)
Per svolgere il suo impegno pastorale, (in veste di autisti) aveva trovato la collaborazione di alcuni membri del Movimento Apostolico Sordi, del quale lui stesso, faceva parte.
Ecco perché era visibilmente contrariato e addolorato quando, a motivo dei due interventi subiti al ginocchio, bloccato nel muoversi speditamente e fare le scale, ha dovuto rinunciare, suo malgrado, al mandato e alle visite domiciliari.
Questo era il cruccio della sua vita.
Bene, anche se brevemente, Francesco era anche questo.
Ecco allora perché, tutti noi che in una maniera o nell’altra abbiamo incrociato le nostre esistenze con la sua, ora ci sentiamo tutti un po’ più… poveri.
Il Signore Gesù che ha fatto sentire i Sordi e parlare i Muti, ha certamente accolto Francesco a braccia aperte, al quale chiediamo le sue preghiere per tutti noi suoi amici.
P. Savino