La Nazionale italiana volley sorde scende in campo per i colleghi africani. E due pallavoliste si mettono in viaggio per aiutare la squadra ghanese a realizzare l’impresa di partecipare alle Olimpiadi silenziose 2021
ROMA – Un anno fa le pallavoliste della Nazionale italiana volley sorde stavano per disputare la finale contro il Giappone alle Deaflympics, le Olimpiadi per atleti sordi. Quando partirono le note dell’ Inno di Mameli, tutta la squadra iniziò a segnarlo con la Lingua italiana dei segni. In poche ore il video fece il giro del mondo fino ad arrivare in Ghana, dove la squadra di pallavolo maschile e femminile sordi non aveva potuto partecipare alla competizione olimpica per mancanza di risorse economiche.
“Dopo il nostro video, gli atleti del Ghana ci hanno contattato per chiederci un sostegno”, racconta Loredana Bava, direttore tecnico della Nazionale di pallavolo femminile sorda, a Maria Gabriella Lanza, per l’articolo che è stato pubblicato sulla rivista mensile SuperAbile Inail. “Nel loro Paese la sordità non ha un riconoscimento giuridico – continua – non è equiparata alle altre disabilità e gli atleti non hanno i fondi necessari per acquistare il materiale tecnico, l’abbigliamento, i palloni, le reti, per organizzare ritiri collegiali e per pagare le spese di viaggio, vitto e alloggio durante le Olimpiadi”. Le ultime Deaflympics, nel 2017, hanno visto la partecipazione di 92 Paesi, per un totale di 3.181 atleti sordi provenienti da tutto il mondo. Come spiega Ilaria Galbusera, capitano della Nazionale femminile di pallavolo sorde, “parteciparvi con la maglia della propria Nazione è il sogno più grande di ogni sportivo. Per questo abbiamo voluto aiutare con le nostre risorse e conoscenze la squadra femminile e maschile del Ghana”.
Il Ghana Deaf Volleyball Association è riconosciuto dal National Sports Authority (Nsa), insignito dal ministero della Gioventù e dello sport (Moys – Ministry of youth and sports), affiliato all’Icsd (Comitato internazionale degli sport dei sordi) e al Cads (Confederation of African Deaf Sports). Da molti anni l’associazione è alla ricerca di collaborazioni per supportare le squadre di pallavolo. “Le istituzioni locali e nazionali non hanno alcun interesse a investire in progetti per atleti sordi: le persone con sordità sono considerate inabili a fare qualsiasi cosa. È la più invalidante ed emarginante tra le disabilità. La Nazionale di pallavolo ghanese necessita di aiuto in termini economici e logistici. Dopo le emozioni che abbiamo vissuto alle ultime Olimpiadi, conquistando la medaglia d’argento, pensiamo sia giusto che tutti i ragazzi sordi abbiano le nostre stesse possibilità e possano vivere il loro sogno olimpico”.
Con il sostegno finanziario del Pio Istituto dei sordi di Milano, Ilaria e Loredana hanno deciso di partire alla volta del Ghana per conoscere di persona gli atleti della Nazionale e girare un video reportage che hanno diffuso in Italia. “Quando siamo arrivate, abbiamo visto dove si allenano le squadre: il campo da gioco è una lastra di cemento delimitata dalle linee di bordo campo, esposta perennemente al sole – ricorda Loredana –. La temperatura si aggira fin dalle prime ore del giorno oltre i 27 gradi. Per arrivare al mattino, gli atleti viaggiano per ore di notte su mezzi pubblici. In quel Paese africano, infatti, non è consentita la guida ai sordi. Questi ragazzi dimostrano le loro capacità ogni giorno con impegno, tenacia e caparbietà, andando oltre ogni stanchezza e limite”.
Una passione e una dedizione che Loredana e Ilaria capiscono bene. “Amo molto lo sport, per me è vita. Lo pratico da quando sono piccola e mi ha permesso di migliorarmi, di mettermi alla prova, di tirare fuori il meglio di me e di essere quella che sono ora – racconta Ilaria –. Nello sport non esiste il diverso. Che siano bambini normodotati o bambini disabili, lo sport non marca le differenze. Per me praticare la pallavolo con altri ragazzi sordi è stato fondamentale. Mi ha permesso di venire a contatto con chi aveva le mie stesse difficoltà quotidiane e mi ha fatto comprendere che non si è soli a questo mondo. Questo confronto mi è servito molto in fase adolescenziale, un periodo in cui non accettavo la mia sordità. Vedere le altre compagne sorde realizzarsi mi ha fatto capire che si può trasformare il limite in un punto di forza. Così è stato nella mia vita“.
Nel 2017 la Nazionale femminile di pallavolo sorde ha vinto il “Gazzetta Sport Awards” come miglior atleta paralimpico dell’anno. “Un atleta sordo può praticare tranquillamente sport a livello agonistico. I pregiudizi sono ancora presenti nella nostra società, ma tutte le difficoltà possono essere affrontate se guardate nella giusta prospettiva. La forza di volontà, la determinazione e l’autoironia sono state le costanti che mi hanno accompagnato nel mio percorso”, continua Ilaria.
In attesa delle prossime Olimpiadi, in cui la Nazionale italiana spera di gareggiare contro la squadra del Ghana, le atlete azzurre continuano ad allenarsi: “Grazie alle Deaflympics finalmente tutta l’Italia si è accorta di noi e della nostra realtà. Il sogno di vincere una medaglia si è realizzato e ha rappresentato il giusto riconoscimento per tutti i nostri sacrifici e per tutte le nostre fatiche. Questo mese si giocano gli Europei Under 21 a Palermo e partecipano sia la squadra femminile sia quella maschile. Scendono in campo tantissime nuove leve ed è un ulteriore momento di crescita per tutto il nostro movimento che, sotto l’egida della Federazione sport sordi Italia, sta facendo un ottimo lavoro. Noi “grandi”, invece, riprenderemo a settembre la preparazione per gli Europei che si svolgeranno nel 2019”.
Per sostenere concretamente la Nazionale maschile e femminile di atleti sordi del Ghana e aiutarli a partecipare alle prossime Olimpiadi 2021, si può scrivere al Ghana Deaf Volleyball Association alla mail ghadeafvolleyballassociation@gmail.com.
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