L’Assemblea Generale dell’ONU il 6 dicembre 2006 ha adottato la “Convenzione sui Diritti delle Persone con disabilità”, Documento sottoscritto e ratificato dall’Italia il 30 marzo 2007 a New York da parte del Ministro della Solidarietà Sociale insieme al Sottosegretario dello stesso Dicastero. Nel Testo condiviso dai 191 Paesi aderenti all’ONU si promuove e si protegge i diritti e la dignità degli esseri umani colpiti da infermità, quali presupposti per la pace, la giustizia, la libertà e la piena partecipazione dei disabili senza discriminazione e che la disabilità è il risultato dell’interazione di persone colpite con deficit motori, con eliminazione delle barriere architettoniche e culturali.
In sostanza cooperazione internazionale per il miglioramento delle condizioni dei deboli, soprattutto per i Paesi più poveri dove “costoro” vivono in condizioni di indigenza, soprattutto quando sono in quelle psichiche .
Sul disagio mentale la circostanza ci fa utile rievocarla poiché, almeno a livello di informazione mediatica, riusciamo a far sentire la voce considerato che coloro più preposti in Italia e con “utili rimborsi “, dovrebbero farlo in primis, mentre brillano solo per i loro silenzi, che durano da 40 anni suonati . Qui, non parliamo, ovviamente, di fatti personali ma di situazioni reali e di reali sofferenze che toccano da vicino i malati, in primo luogo, le loro famiglie e sono, purtroppo, in migliaia in tutta Italia.
Non solo. “ Ci troviamo al cospetto di una “Convenzione sulla disabilità dell’ONU” , dove, così com’è tutti i disabili specie gli handicappati psichici, correrebbero il rischio di essere sterilizzati onde frenare la diffusione di handicap genetici, o subire forme di eutanasia per “evitare” la vita senza senso, applicazione dell’aborto selettivo per eliminare figli imperfetti, limitazione delle nascite, tutte “ misure “ che offendono la dignità della persona e che negano il diritto alla vita. Inoltre per le sofferenze insopportabili, con la scusa di lenire il dolore la così “detta pietà”, potrebbe essere un possibile strumento che porta all’eliminazione della vita o forme di eutanasia, “considerazioni”, molto pericolose che potrebbero coinvolgere malati di Alzheimer, malati psichici, terminali, anziani non autosufficienti, “metodologie” che richiamano l’eugenismo e le teorie di selezione della razza tristemente note, perché pratica biomedica che spianò la strada alle terribili selezioni della razza e del genere umano avvenute nel secolo passato, per le quali la Chiesa Cattolica, come altre Confessioni Religiose si sono sempre opposte.
A questo punto si domanda e ci domandiamo dove sono coloro che dicono, oggi giugno 2018 in circostanze di “ cambiamento “, di difendere i disabili, siano essi fisici o psichici, in Conferenze, Giornate, Convegni o che si affacciano negli schermi televisivi ad ammannirci di belle parole ?
Forse fanno come Penelope, moglie di Ulisse, che resisteva nobilmente alle istanze dei Proci, serbando la fede al marito andato all’assedio di Troia, promettendo che avrebbe sposato uno di loro appena terminata la tela che di giorno tesseva e la notte la disfaceva ?
Cosa farà il Governo Conte in quello che si sostiene periodo di cambiamento ?
E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° “ Andiamo avanti con speranza !”
Previte