Un’iniziativa unica che sottolinea l’impegno di Onav per una cultura del vino aperta a tutti.
Un tema caro all’associazione che, con l’inizio del 2018, punta all’abbattimento di tutte le barriere con un nuovo calendario di lezioni tenute tramite testi in Braille e con l’ausilio della Lingua dei segni italiana. In collaborazione con l’Unione italiana ciechi e ipovedenti e l’Ente nazionale sordi, e con il coordinamento della vicepresidente nazionale Onav Pia Donata Berlucchi, a febbraio sono iniziati a Verona e Brescia due cicli di corsi dedicati ad ipo e non vedenti e ai sordi, percorsi formativi che mirano ad eliminare qualsiasi tipo di ostacolo anche nell’enologia.
Le lezioni guidate da degustatori Onav con una formazione mirata e condotta attraverso strumenti specifici, come le pubblicazioni redatte in Braille e la traduzione nella Lingua dei segni italiana. Supporti creati ad hoc da Onav, che hanno permesso agli aspiranti assaggiatori di studiare gli argomenti nelle lezioni in aula. «È un progetto che Onav ha attuato da tempo», sottolinea il presidente nazionale Vito Intini, «perché il vino è una passione aperta a tutti».