Purtroppo quasi ogni giorno dopo aver rifiutato per diversi mesi le cure mediche o di cibarsi in ampia maniera, muore pesando X kg. una ragazza immaginaria, situazioni di questo genere, certamente non ultime nel quotidiano, sono avvenute in ogni Paese .
L’anoressia, detta anche figlia dell’ansia, consiste nella perdita di appetito o l’abbandonarsi a digiuni che spesso culminano in un disordine mentale, purtroppo, molto in voga, specie fra gli adolescenti .
Al contrario anche con l’altra sorella la bulimia, che consiste nell’eccesso di appetito, è uno stato d’ansia che esaspera un errato rapporto con il proprio corpo, all’unisono costituiscono una vera forma patologica inquietante, senza considerare che terrificanti sono le conseguenze di questi due opposti principi.
Come è noto entrambe consistono nella perdita o nell’eccesso di appetito specialmente nelle ragazze, “donne grissino”, che sfilano nelle passerelle indossando abiti di moda .
Da tempo quindi il grido d’allarme “con le ossa di fuori” attraversa tutte le più importanti case di moda che fin oggi hanno privilegiato questo aspetto di lavoro e gli stilisti, pare, per le loro sfilate non vogliono più scegliere ragazze magrissime dall’aspetto “scheletrico”.
Ma non per questo scegliendo le “formose” si risolve il problema, in quanto si tratterebbe di una esorbitanza molto pericolosa quanto la sorella bulimia, entrambe le ipotesi potrebbero portare sul piano psicologico ad una situazione molto scabrosa come gli eventi verificatisi in questi ultimi tempi .
In sostanza trattasi di una forma maniacale, degna dell’attenzione della psichiatria e dal mondo scientifico, perché anch’essa costituisce un marcato disordine sotto il profilo medico e sociale.
Questa patologia si potrebbe definire, ripeto, uno stato di ansia che se esasperato porta ad un errato rapporto con il proprio corpo, una rimodulazione dell’alimentazione che con questo “andazzo” finirebbe per divenire non un aspetto nutrizionale, bensì un difetto a danno della salute.
In sostanza l’anoressia consiste nella perdita di appetito o l’abbandonarsi a digiuni che spesso culminano in un disordine mentale, purtroppo molto in voga, ripeto, fra le ragazze specie fra gli adolescenti.
Secondo la scienza medica, la terapia d’urto farmacologa dovrebbe essere associata a quella psicoterapeuta volta a riequilibrare il rapporto con il corpo.
Secondo recenti sondaggi in Italia il 20% della popolazione accusa disturbi psichiatrici , il 16% da varie forme di disagio mentale, il 4% di disturbi mentali, mentre il 30% assume psicofarmaci, il 9% tra i giovani fra i 9 e 15 anni soffrono di queste due malattie
Secondo Datamedia su un campione di 1000 italiani nella fascia tra i 15 ed i 17 anni, il 27,5% dichiara di avere esperienze di depressione, il 9% di anoressia e bulimia.
Fenomeno preoccupante è stato, pare in passato, quello dei Docenti e Dirigenti della Scuola Sofferenti di Disagio Psichico di Milano, che è aumentato dal 35% al 70%, che in Italia potrebbero essere circa 10 mila ( Fondazione Iard Milano).
Questi pochi aridi dati statistici, ma molto significativi, anche se possono costituire dubbi o perplessità sulla loro autenticità o veridicità, tuttavia non ci distolgono dal considerare che i fatti compiuti da menti psicologicamente alterati, come l’anoressia o la bulimia facenti parte delle malattie mentali, costituiscono una verità, una fondamentale dimostrazione di quanto sia grave questo disagio sociale che ci deve richiamare ad una amara realtà per migliorare la qualità dei servizi, cure e reinserimento sociale, quando è possibile, garantendo sicurezza ai cittadini ed ampia tutela della salute per i sofferenti psichici.
E’ quanto auspichiamo con le nostre Petizioni giacenti nel Parlamento ed assegnate :
1.) al Senato della Repubblica inviata il 18 marzo 2013 alla Commissione Igiene e Sanità e per questo ne abbiamo invano sollecitiamo l’iter ;
2.) alla Camera dei Deputati alla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati ( “ legge-quadro nazionale di riforma dell’assistenza psichiatrica”).
La società italiana è molto preoccupata per la mancanza di interventi di natura legislativa, finanziaria e sanitaria dei servizi pubblici inerenti la salute ed in particolare il disagio mentale .
E’ giusto spendere le risorse di bilancio in difesa dei più poveri, deboli e dei più bisognosi, ma le leggi finanziarie ( Piani di stabilità ) non hanno previsto specificatamente risorse finanziarie per la malattia mentale, come nel caso dell’anoressia “et similia” e questo ci sgomenta perché non vediamo alcuna uscita da quel “tunnel tenebroso” costituito dalla carenza di iniziative da ben 39 anni in favore dell’assistenza psichiatrica, per non “sentire più” casi anoressici !
E con le parole del Santo Giovanni Paolo II° : “ Andiamo avanti con speranza ! ”
Previte
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