La squadra, guidata da coach Alessandra Campedelli, ha eseguito l’inno di Mameli a segni. Lei e le compagne saranno ricevute dal presidente della Camera, Laura Boldrin
TREVISO Una ragazza di 17 anni, nativa di Mogliano e residente a Lodi, Luana Martone, ha vinto nella pallavolo la medaglia d’argento alle Olimpiadi per sordi disputate in Turchia: un particolare che ha commosso è che la squadra ha eseguito l’inno di Mameli a segni. Il fatto ha colpito anche il presidente della Camera Laura Boldrini, che ha convocato Luana con le compagne e lo staff a Montecitorio. Le azzurre erano guidate da coach Alessandra Campedelli. “In squadra abbiamo ragazze che segnano solo, sono 3-4 tra cui Luana, altre che parlano ed altre che segnano e parlano-spiega-Luana fra l’altro è l’ultima arrivata, l’ho vista per la prima volta il 4 giugno alle finali dei campionati italiani, segnalata da Francesca Devetag, che gioca a Monza in A1: Luana era in Prima Divisione e nemmeno sapeva che esistesse una nazionale per sorde, che esiste addirittura dal 1924.
Parliamo di ragazza molto seria ed intelligente, non si aspettava di essere convocata ma si è integrata subito. Alle Olimpiadi è stata titolare, in principio era chiaramente emozionata, poi direi che è andata molto bene.” L’inno di Mameli eseguito anche con il linguaggio dei segni: non era mai successo. “Idea mia, ma sinceramente non pensavo se ne parlasse così tanto. E comunque non era mia intenzione avere un riscontro mediatico, bensì trovare un escamotage per far concentrare al massimo la squadra. Un momento indubbiamente di condivisione: come detto non tutte l’hanno eseguito a segni ma tutte, compresi noi dello staff, si sono sentite accomunate dalla sua esecuzione.”