Venticinque persone, tra cui l’ex primario di Otorinolaringoiatria degli Infermi di Rimini, cinque dirigenti Ausl, un medico e cinque impiegati, sono indagate con l’accusa di frode nelle pubbliche forniture.
Sosteneo Paonessa
L’accusa è di frode nelle pubbliche forniture, ma per l’ex primario c’è pure la contestazione del reato di falso: avrebbe certificato la sua presenza in sala operatoria quando in realtà era assente dal lavoro. Un danno erariale, questo, quantificato in 200mila euro. L’inchiesta si incrocia quasi subito con un esposto presentato in Procura dalla stessa Azienda sanitaria, nei confronti di quello che all’epoca era il primario di Otorino. Ifinanzieri scoprirono che in tre anni erano stati ordinatiapparecchi acustici, pagati dall’Ausl, per un milione e mezzo dieuro, senza che i pazienti cui venivano consegnati ne avesseronecessità.
Con la compiacenza dei rappresentanti delle case produttrici naturalmente. Secondo le accuse, come ricorda Il Resto del Carlino, in pratica venivano consegnati nuovi apparecchi anche ai pazienti che non ne avevano bisogno