Così come già anticipato da Yvii24, si è tenuto nel tardo pomeriggio di ieri, presso palazzo dei Minoriti di Catania, l’incontro tra il primo cittadino metropolitano Enzo Bianco e le associazioni che lo scorso 26 Luglio avevano portato avanti il sit in di protesta in difesa dei servizi a favore dei sordi, erogati da quella che è ormai l’ex Provincia Regionale di Catania (oggi Città Metropolitana).
di Maria Calanni
Alla presenza dei rappresentanti dell’Associazione Famiglie degli Audiolesi Etnei, dell’ENS sezione di Catania, dell’Istituto Maddalena di Canossa e di altre sigle che si occupano di disabilità sul territorio, il “supersindaco” ha mostrato grande sensibilità verso la problematica esposta ed un’apertura nel voler affrontare il problema suscitato dalle associazioni di categoria. Presente all’incontro anche l’Assessore al welfare catanese Angelo Villari
Le associazioni presenti, su invito del Sindaco Metropolitano, si adopereranno nei prossimi giorni affinchè possano inviare entro il prossimo martedì un documento di sintesi contenente i punti del Regolamento della Città Metropolitana che non vanno giù alle famiglie e alle associazioni. Bianco ha garantito che la prossima settimana rincontrerà i rappresentanti delle associazioni affinché si possa dar vita ad un tavolo di concertazione tra istituzioni e famiglie per la risoluzione del problema.
Ricordiamo, che la contestazione intavolata da questa categoria di disabili sensoriali, è principalmente legata al disconoscimento da parte della Città Metropolitana – in un nuovo regolamento – del ruolo centrale del terzo settore nell’erogazione dei servizi a favore dei disabili nelle scuole della provincia.
Altra contestazione è quella nei confronti di uno specifico articolo attraverso il quale si intende subordinare alcuni servizi extrascolastici rispetto ad altri, creando una sorta di priorità di intervento non prevista da nessuna normativa. Le preoccupazione per gli utenti è quella di vedere ridotta la qualità dei servizi, mentre per i lavoratori di assistere alla precarizzazione del personale impiegato