Immigrazione a Lecco: 80enne sordomuto pestato da africano

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Indignazione in città per la vile violenza consumata da un immigrato clandestino ai danni di un anziano lecchese. Il vergognoso episodio fa seguito ad aggressioni contro signore lecchesi, compiute alla luce del sole, sempre da stranieri. Insorgono Lega Nord e Fratelli d’Italia, di fronte ad una situazione che diventa di giorno in giorno più insostenibile.

pestatosordoINDIGNAZIONE. L’aggressione che sta indignando la città è avvenuta nei pressi della stazione ferroviaria, dove spesso bivaccano e circolano stranieri fuori controllo. La dinamica del pestaggio rivela l’arroganza, oltre alla barbarie, che alberga in chi pensa che il Lecchese sia terra di conquista.

ANZIANO SORDOMUTO. Lo straniero, un africano, si è avvicinato ad un sordomuto, 80enne e con gli occhiali, chiedendogli qualcosa. Il poveretto non ha, ovviamente, capito e l’africano, indispettito per non avere avuto pronta soddisfazione alla sua richiesta, gli ha sferrato un tremendo pugno in pieno viso che gli ha fracassato gli occhiali e prodotto una ferita ad un’occhio.

PIEDE LIBERO. La vittima è stata portata all’ospedale Manzoni per le cure del caso. L’aggressore, evidentemente, non si è neppure preoccupato di far perdere le sue tracce, visto che la Polizia lo ha individuato poco dopo e lo ha condotto in Questura. E’ così risultato che l’africano è un immigrato clandestino ma, grazie alle leggi imposte dai governi romani, è stato semplicemente denunciato a piede libero e gli è stato consegnato un foglio di “espulsione” in cui gentilmente gli si chiede di tornare al proprio paese.

SIAMO ALLA FOLLIA. «Siamo arrivati alla follia! – protesta Flavio Nogara, segretario provinciale della Lega Nord -: Siamo arrivati ad un punto dove probabilmente non avremmo mai pensato di arrivare. Queste sono solo alcune delle conseguenze di una folle gestione della politica immigratoria e del falso buonismo di chi preferisce evidentemente l’ingrasso di qualche cooperativa alla sicurezza della nostra gente».

PER CORTESIA. «Ma è mai possibile che l’unico intervento – gli fa eco Giacomo Zamperini di Fratelli d’Italia – per fare giustizia in questi casi, sia la consegna al colpevole di un foglietto con scritto che per cortesia dovrebbe andarsene dall’Italia entro una settimana? Ma se questo delinquente era già un clandestino, in Italia non avrebbe proprio dovuto starci e, con ogni probabilità, continuerà a farsi beffa delle nostri leggi e del popolo italiano restando a vagare indisturbato per la nostra città per molto tempo ancora. Se dovesse aggredire altre persone e magari non limitarsi a sferrare pugni in faccia, chi sarebbe il responsabile?».

Nella foto: immigrati africani a Lecco.

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