La prima condanna a morte per fucilazione negli Stati Uniti da 15 anni

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La stanza in cui verrà ucciso Brad Sigmon a Columbia, in South Carolina (South Carolina Department of Corrections via AP)

È prevista per domani in South Carolina: il detenuto Brad Sigmon l’ha scelta per via di dubbi sulla rapidità dell’iniezione letale

È prevista per venerdì in South Carolina la prima esecuzione per fucilazione nella storia dello stato e la prima degli ultimi 15 anni negli Stati Uniti. Il detenuto Brad Sigmon, condannato per aver ucciso nel 2001 i genitori della sua ex fidanzata e per aver tentato di uccidere anche lei, ha scelto di morire in questo modo perché lo considera più rapido rispetto agli altri due metodi legali nello stato: la sedia elettrica e l’iniezione letale. Sigmon sarà incappucciato e gli verrà posto un segno all’altezza del cuore. Sarà legato a una sedia e verrà fucilato da circa 4 metri e mezzo di distanza da tre volontari scelti fra i dipendenti del Department of Corrections, l’organo statale che si occupa della gestione dei detenuti condannati.

Il suo avvocato, Gerald King, ha detto al New York Times che il South Carolina non ha dato sufficienti garanzie sull’efficacia degli altri metodi. King ha in particolare citato i casi di due detenuti del South Carolina, Richard B. Moore e Marion Bowman Jr., le cui recenti esecuzioni con l’iniezione letale non sono andate come previsto e la cui morte è stata molto lenta. King ha chiesto di aver accesso ai documenti che attestano lo stato di conservazione delle sostanze usate durante l’iniezione letale in South Carolina, ma gli è stato negato per via di una legge approvata nel 2023. Così il suo cliente ha scelto la fucilazione.

In totale sono 27 gli stati in cui è ancora legale la pena di morte, ma solo cinque permettono la morte per fucilazione: Utah, South Carolina, Idaho, Mississippi, Oklahoma. Dal 1608 almeno 144 prigionieri civili sono stati uccisi con questo metodo negli Stati Uniti, quasi tutti in Utah, che è l’unico stato che ha continuato a eseguirle negli ultimi 100 anni. Solo tre persone sono state uccise con questa pratica dal 1977, l’ultima nel 2010.

Un disegno di Associated Press che mostra come verrà eseguita la fucilazione di Brad Sigmon (AP Illustration)

Fino a poco tempo fa la fucilazione veniva considerata una pratica disumana rispetto agli altri metodi più moderni, ma i recenti problemi legati all’iniezione letale hanno portato alcuni esperti e stati a cambiare idea. L’iniezione letale, che fu introdotta come un’alternativa meno crudele alla sedia elettrica, è da qualche anno oggetto di forti critiche perché è stato provato che causa in molte situazioni una morte lenta e dolorosa, accompagnata da una forte sensazione di soffocamento. Questo avviene sia per il modo in cui viene eseguita, sia per i problemi che hanno gli stati a procurarsi e a conservare le sostanze necessarie.

Proprio il South Carolina introdusse la fucilazione nel 2021 come alternativa in un momento in cui faticava ad acquistare le sostanze necessarie per l’iniezione letale. L’Idaho è molto vicino ad approvare una legge che renda la fucilazione il metodo principale per eseguire le condanne a morte, sostituendola proprio all’iniezione letale. Al momento in Utah sono due i detenuti condannati a morte che hanno richiesto di essere uccisi da un plotone di esecuzione.

Redazione Il Post

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