Hanno votato in pochi e non era vincolante, ma la sindaca Anne Hidalgo ha detto di voler iniziare subito i lavori
Domenica a Parigi si è svolto un referendum cittadino per la chiusura al traffico e la creazione di spazi verdi in 500 vie della città: la proposta è stata approvata con il 66 per cento dei voti favorevole. Il “no” ha vinto solo in tre arrondissement, ossia quartieri: il settimo, l’ottavo e il sedicesimo, che sono tra i più centrali (sono attorno alla Tour Eiffel) e sono gestiti da un’amministrazione municipale di destra. L’affluenza è stata piuttosto bassa: sono andate a votare poco più di 56mila persone, circa il 4 percento degli aventi diritto, che erano i cittadini e le cittadine con più di 16 anni. È ancora meno di quando a Parigi si votò per vietare i monopattini elettrici a noleggio, nell’agosto del 2023, e per aumentare le tariffe dei parcheggi per i SUV, a febbraio del 2024 (entrambi i referendum passarono). La consultazione era però non vincolante, quindi non c’era un quorum.
Il referendum è stato fortemente voluto dalla sindaca socialista Anne Hidalgo, che ha detto di voler avviare immediatamente gli studi di fattibilità. Serviranno soprattutto a identificare quali saranno le strade che verranno chiuse alle macchine e per capire come deviare il traffico. Il progetto dovrebbe coinvolgere dalle sei alle otto vie per ciascuno dei 20 arrondissement in cui è suddivisa Parigi, e dovrebbe portare all’eliminazione di circa 10mila parcheggi per le auto in favore di nuovi percorsi ciclabili e pedonali. I lavori dovrebbero impiegare dai tre ai quattro anni e prevedono una spesa stimata di 500mila euro per ciascuna via.
L’opposizione ha criticato questo approccio, sostenendo che l’amministrazione in carica abbia chiesto ai parigini di votare senza conoscere con precisione quali sarebbero state le conseguenze sulla circolazione e sui propri quartieri. Gli oppositori sostengono anche che la chiusura delle strade possa rendere ancora più difficile raggiungere il centro città in auto, creando disagi per chi viene da fuori Parigi o dalle periferie meno collegate dai mezzi pubblici.

La sindaca di Parigi Anne Hidalgo, 25 ottobre 2017(AP Photo/Kamil Zihnioglu)
Hidalgo è sindaca di Parigi dal 2014: il suo mandato scadrà l’anno prossimo, e ha detto di non avere intenzione di ricandidarsi. Il progetto appena approvato rientra nell’idea di città che ha cercato di promuovere negli ultimi 11 anni, e che prevede sempre più spazio per ciclisti e pedoni e sempre di meno per le macchine. Negli anni ha promosso diverse iniziative che vanno in questa direzione: oltre al già citato aumento delle tariffe di parcheggio per le macchine più lussuose, inquinanti e ingombranti, tra le prime decisioni della sua amministrazione ci fu per esempio la chiusura al traffico dei viali lungo le rive della Senna, il fiume che attraversa la capitale francese.
Tra le altre cose, in questi anni Hidalgo ha approvato la creazione di circa 1.300 chilometri di nuove piste ciclabili cittadine e ha ridotto la circolazione delle auto su Rue de Rivoli, una delle strade più famose nel centro città, che passa accanto al giardino delle Tuileries e al museo del Louvre.
Hidalgo è anche tra le sindache europee che sostengono l’idea della città in 15 minuti, un modello che si è diffuso di recente e che si basa sull’idea di permettere a cittadine e cittadini di raggiungere il luogo di lavoro e gli uffici dei principali servizi pubblici in un quarto d’ora a piedi o in bici. L’idea è di rendere i quartieri più autosufficienti, riducendo gli spostamenti e quindi il traffico e le emissioni inquinanti.