Le zone più colpite sono quelle di Valencia e Castiglia-La Mancia: ci sono ancora molti dispersi
Da martedì forti alluvioni stanno colpendo il sud-est della Spagna, inondando diverse città soprattutto nelle comunità autonome di Valencia e di Castiglia-La Mancia. L’ultimo aggiornamento del ministero dell’Interno spagnolo dice che almeno 70 persone sono morte solo nella provincia di Valencia, e che ci sono ancora diversi dispersi. Inoltre, due donne sono morte nella regione di Castiglia-La Mancia. Il ministro delle Politiche territoriali, Ángel Víctor Torres, ha annunciato l’istituzione di tre giorni di lutto.
Le forti piogge erano iniziate lunedì, ma si sono intensificate martedì pomeriggio. In serata le autorità delle zone più colpite hanno consigliato ai cittadini di rimanere a casa e di evitare i viaggi non essenziali, ma centinaia di persone sono comunque rimaste bloccate nelle stazioni e nei luoghi di lavoro a causa delle piogge. Molte hanno dovuto passare la notte sopra camion e macchine o sui tetti dei negozi, finché non sono state soccorse. Secondo El País ci sono ancora migliaia di sfollati. Le piogge hanno inoltre danneggiato molte linee delle telecomunicazioni e dell’elettricità: solo nella provincia di Valencia più di 155mila case sono rimaste senza elettricità.
Nella città di Letur, in provincia di Albacete, l’alluvione è cominciata nel primo pomeriggio di martedì: una donna è morta e ci sono almeno cinque persone disperse. A Malaga un treno dell’alta velocità con a bordo circa 300 persone e diretto a Madrid è deragliato, senza provocare feriti.
Martedì l’agenzia meteorologica statale spagnola AEMET ha dichiarato un’allerta rossa (cioè del livello più alto) per la regione orientale della Comunità Valenciana. Le zone con i danni maggiori sono quelle sul corso del fiume Magro e del torrente Poyo, a est e a sud della città di Valencia. A Paiporta, una cittadina sul fiume Magro poco a sud del capoluogo, ci sono state decine di morti, secondo quanto detto dalla sindaca Maribel Albalat. In alcune zone sono caduti più di 400 millimetri d’acqua in poche ore, scrive El Paìs. La sindaca di Alginet, Elia Ferrer, ha detto che nel suo comune, una ventina di chilometri a sud di Valencia, ci sono stati venti fino a 133 chilometri all’ora e che i danni causati sono «probabilmente la cosa più grave» accaduta nella città «da molti anni».
A Valencia l’alluvione è cominciata nella tarda serata di martedì: diversi quartieri sono stati allagati a causa dell’esondazione del fiume Turia. Sono stati allestiti centri di accoglienza per persone senzatetto ed è stata interrotta la circolazione di treni e metro perché i binari sono allagati. Anche molte strade e autostrade sono state chiuse anche a Malaga, Teruel, Cuenca e Granada. Nella notte ci sono state decine di interventi dei vigili del fuoco anche a Madrid, dove è stata dichiarata l’allerta arancione. Il governo spagnolo ha istituito un’unità di crisi per monitorare la situazione e ha inviato in alcune zone diverse unità dell’esercito per aiutare nelle operazioni di soccorso. Mercoledì mattina il Congresso spagnolo ha sospeso l’attività parlamentare.
Le alluvioni di queste ore in Spagna sono legate a un fenomeno meteorologico piuttosto comune nel Mediterraneo occidentale, chiamato DANA (acronimo di Depresión Aislada en Niveles Altos, cioè depressione isolata ad alta quota) o gota fría (che in spagnolo significa “goccia fredda”). Molto sinteticamente, la DANA si forma quando una massa di aria fredda si sposta sopra le acque calde del Mediterraneo e così permette all’aria più calda e umida in superficie di salire rapidamente. Il contrasto tra le due masse crea nuvole cariche di pioggia che vengono sospinte verso la Spagna.
Alcuni meteorologi intervistati dal New York Times spiegano che questi fenomeni sono diventati più intensi negli ultimi anni: la maggiore violenza di questi eventi è dovuta in parte al fatto che il Mediterraneo si sta scaldando, rendendo l’aria sopra le sue acque più calda. L’aria più calda trattiene più vapore acqueo e quindi quando piove la quantità di acqua scaricata è maggiore.
Nel frattempo mercoledì mattina il forte sistema temporalesco si è spostato verso il nord della comunità di Valencia, soprattutto nelle province di Castellón, Cuenca e Teruel. Poco prima delle 13 il servizio meteorologico spagnolo (Aemet) ha diramato un’allerta meteo di livello arancione (la seconda più grave) anche per Barcellona.
Redazione IL POST