Bram Stoker scrisse “Gibbet Hill” nel 1890, mentre aveva già cominciato la sua opera più nota: l’ha scoperto un farmacista in una biblioteca
Negli archivi della Biblioteca nazionale d’Irlanda, a Dublino, è stato scoperto un racconto dimenticato di Bram Stoker, uno degli autori irlandesi più noti e apprezzati di sempre, soprattutto grazie al romanzo gotico del 1897 Dracula. Si intitola Gibbet Hill e uscì per la prima volta centotrentaquattro anni fa, quando l’autore aveva già cominciato a concepire la sua opera più nota, con cui ha alcuni punti in comune. Verrà ripubblicato il 26 ottobre.
Brian Cleary, l’uomo che l’ha trovato, è un farmacista, lavora al Rotunda Hospital di Dublino e vive nel quartiere di Marino, lo stesso in cui nacque Stoker, di cui è un lettore appassionato. Nel 2022 aveva subìto un intervento chirurgico per un problema di udito a un orecchio e si era poi preso un anno sabbatico: avendo molto tempo libero aveva preso l’abitudine di andare tutti i giorni alla Biblioteca nazionale con l’idea di scrivere un romanzo storico basato su Stoker e altri personaggi realmente esistiti. Fu così che scoprì Gibbet Hill.
Dopo quasi un mese di ricerche su Stoker nell’archivio dei giornali britannici, a un certo punto aveva trovato una pubblicità che citava appunto il racconto. La pubblicità era contenuta nel numero dell’edizione di Dublino del Daily Express del primo gennaio del 1891 e indicava una serie di articoli e racconti scritti per un supplemento dell’edizione natalizia, pubblicata il 17 dicembre del 1890. Cleary risalì al supplemento e quindi al racconto, che come ha spiegato al New York Times la direttrice della biblioteca, Audrey Whitty, nemmeno gli studiosi sapevano esistesse.
«Ero lì seduto davanti allo schermo a domandarmi se fossi l’unica persona viva ad averlo letto», ha raccontato Cleary. Dopo aver ricontrollato tutte le bibliografie di Stoker si era reso conto che il racconto non era mai stato catalogato e che aveva fatto una scoperta eccezionale: «Bisogna leggere anche le pubblicità», ha aggiunto. Un po’ per il soggetto e un po’ per il fatto di trovarsi in un luogo solenne e silenzioso come la Biblioteca nazionale, Cleary ha detto all’Irish Times che leggere Gibbet Hill per la prima volta è stato «bizzarro e inquietante».
Gibbet Hill è una storia di fantasia ma è ambientata in un luogo reale, cioè una collina nel Surrey, a sud-ovest di Londra, dove a fine Settecento un marinaio venne ucciso da tre persone che poi furono scoperte e impiccate proprio lì, dove l’omicidio è ricordato da una pietra commemorativa chiamata “Sailor’s Stone” (la pietra del marinaio). Nel racconto di Stoker, un uomo che va a fare una passeggiata sulla collina viene aggredito da un bambino e due bambine un po’ strane, che dopo uno strano rito lo minacciano con un coltello.
Dopo aver informato la Biblioteca contattò Paul Murray, autore di una biografia su Bram Stoker, che a sua volta aveva scoperto alcune sue storie inedite o sconosciute. A detta di Cleary il racconto echeggiava alcuni elementi di Dracula, come il gusto per l’immaginario gotico e le contrapposizioni tra normalità e orrore, vita e morte. Murray sembra dello stesso parere: a suo dire Gibbet Hill era stato scritto «da un autore che aveva già bene in mente Dracula», che Stoker in effetti aveva cominciato ad abbozzare nel marzo del 1890, nove mesi prima della pubblicazione del racconto.
Murray inoltre ha notato che in entrambe le opere l’uso del linguaggio è simile, e c’è anche quel qualcosa che ha definito come «onnipresente» nella prosa di Stoker: l’idea che il bene e il male siano incarnati da un certo posto fisico – il castello di Dracula o in questo caso la collina – e che il male «sia estremamente crudele, distruttivo e un po’ senza alcun fine». Secondo Cleary è possibile che l’idea del racconto gli fosse venuta qualche mese prima, quando era andato a trovare il poeta Alfred Tennyson, che aveva una villa proprio lì vicino.
Abraham “Bram” Stoker era nato nel 1847 nel nord di Dublino. Da bambino ebbe gravi problemi di salute che lo costrinsero a letto fino all’età di sette anni: una volta laureato al Trinity College cominciò a interessarsi di teatro e pubblicò i suoi primi racconti e romanzi attorno al 1875. In seguito si trasferì con la moglie Florence Balcombe a Londra, dove tra le altre cose approfondì il folklore nell’Europa centrale e orientale. La celebre figura del conte Dracula, un vampiro che si trasferisce in Inghilterra in cerca di nuove vittime, è stata raccontata o citata in decine di opere, da Nosferatu al film di Francis Ford Coppola con Gary Oldman a Dracula – Morto e contento, una parodia con Leslie Nielsen.
Adesso Gibbet Hill verrà pubblicato (si può preordinare qui) e presentato per la prima volta in occasione del Bram Stoker Festival, un evento ispirato alla vita, alle opere e all’influenza del celebre autore che si terrà tra il 25 e il 28 ottobre a Dublino. Includerà anche uno scritto della madre di Stoker, Charlotte, che si batté perché lo Stato irlandese provvedesse all’assistenza e all’istruzione dei bambini sordi, tema che interessava la famiglia Stoker ma anche Cleary, che infatti ha detto che tutto il ricavato verrà devoluto al fondo Charlotte Stoker per la ricerca sulla sordità nei bambini.