A 18 anni scala tutte le cime da 8.000 metri, il record dello sherpa nepalese

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Il ragazzo è rientrato in Nepal accolto da eroe dopo aver raggiunto la vetta del monte Shishapangma in Cina a 8.027 metri. Il primo a battere il record fu l’italiano Messner

Il record di Rinji

Un 18enne nepalese, diventato la persona più giovane ad aver scalato tutte le 14 vette più alte del mondo, è tornato a casa in Nepal accolto da eroe. Lo sherpa Nima Rinji, ha raggiunto la vetta di 8.027 metri del monte Shishapangma in Cina la scorsa settimana, completando la sua missione di scalare le vette del mondo che sono alte più di 8.000 metri. Ha battuto il record precedente di Mingma Gyabu “David” Sherpa Un derby tutto in famiglia visto che Gyabu è lo zio del suo successore, Nima Rinji. Il primo nella storia, invece, a conquistare i 14 Ottomila è stato l’italiano Reinhold Messner nel 1986, all’età di 46 anni.

Rinji proviene dunque da una famiglia molto nota nella comunità alpinistica Sherpa. Suo padre e due zii gestiscono la Seven Summits Treks in Nepal, che è diventata un’azienda leader al servizio dei clienti in Nepal, Cina e Pakistan.Il ministro del Turismo del Nepal Badri Prasad Pandey, insieme ai membri della comunità di alpinisti, agli altri sherpa e ai sostenitori, si sono messi in fila fuori dall’aeroporto internazionale di Tribhuvan a Kathmandu per offrire fiori e sciarpe a Nima Rinji. “Sono molto felice e voglio ringraziare tutti quanti. È stata una missione difficile ma alla fine sono riuscito ad avere successo”, ha detto il ragazzo ai giornalisti.

Le parole del giovane

Famosi per le loro abilità sulle vette più alte del mondo, un tempo gli sherpa erano relegati al personale di supporto, ma ora stanno emergendo dall’ombra dei loro omologhi occidentali. Diversi record alpinistici infatti, sono stati raggiunti dagli alpinisti Sherpa. Dopo la sua ultima e ultima scalata di mercoledì, Nima Rinji ha scritto sul suo account Instagram che è stato “un tributo a ogni Sherpa che ha mai osato sognare oltre i tradizionali confini fissati per lui”. “L’alpinismo è più che lavoro; è una testimonianza della nostra forza, resilienza e passione”, ha scritto, aggiungendo che voleva dimostrare che la generazione più giovane di sherpa può superare lo stereotipo di essere solo alpinisti di supporto e abbracciare il proprio potenziale. “Non siamo solo guide; siamo pionieri. Lasciamo che questo sia un appello a ogni Sherpa affinché veda la dignità nel nostro lavoro, il potere nella nostra eredità e le possibilità illimitate nel nostro futuro”, ha affermato.

Redazione Tgcom24.Mediaset

 

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