I consigli del giornale britannico per evitare località italiane troppo affollate. In realtà dietro c’è un’app creata in Italia che aiuta i viaggiatori a evitare le trappole per turisti, segnalando luoghi insoliti in cui mangiare, dormire e visitare
AGI – Sempre più spesso ci si trova in vacanza a dover fare a gomitate con gli altri turisti, impossibilitati a trovare posto a tavola per il fenomeno dell’overturism che da risorsa si sta trasformando in un vero e proprio problema per le città e i loro abitanti. Nella patria dei piccoli borghi, sfuggire alla ressa è possibile e oggi c’è un’app che aiuta a scegliere percorsi alternativi senza rinunciare alla bellezza, al relax e al “buon vivere” nostrano.
Tanto è sentito il problema dell’overturism, che The Guardian dedica un articolo agli antidoti per non rinunciare a una vacanza in Italia. I consigli in realtà arrivano da un’app “Unexpected Italy”, un’app che ha l’obiettivo di orientare i flussi turistici e indirizzare i viaggiatori verso mete meno conosciute che offrono esperienze autentiche e locali, anche con un occhio alla sostenibilità. L’idea è di Elisabetta Faggiana e Savino Losito sulla falsariga della loro prima esperienza “Unexpected London”, che una volta rientrati in Italia non poteva che essere declinata sulle bellezze del nostro paese. Il sito è in inglese e l’app è in grado di consigliare percorsi di viaggio personalizzati selezionando le città. Il sito, che finora copre Firenze, Roma, Venezia e i territori di origine della coppia a Vicenza e in Puglia, offre strumenti per la pianificazione del viaggio e, una volta sul posto, tour GPS personalizzati in base agli interessi individuali e persino al meteo.
Dell’app italiana ne parla il tabloid britannico che consiglia ai suoi lettori la città di Vicenza descrivendola come “una città antica, ricca ma poco turistica, che offre un valore migliore e un ritmo più tranquillo rispetto alle altre V del nord Italia (Verona e Venezia). È stata la patria dell’architetto Andrea Palladio, il cui stile classico è stato copiato ovunque, da Stormont a Harrogate, ma mai con la calma e la maestosità degli originali del XVI secolo. Così visitiamo la Basilica Palladiana, il municipio ricostruito da Andrea Palladio nel 1549, il Teatro Olimpico, il più antico teatro coperto del mondo, con una scenografia trompe l’oeil che dà l’impressione di strade che si ritirano all’orizzonte, e due grandi ville di campagna. Dormiamo anche nella grandezza palladiana, in un appartamento all’interno di Palazzo Valmarana Braga (da 107 euro, minimo due notti), progettato da lui stesso nel 1565. Trasuda atmosfera, con alti soffitti, lampadari, pavimenti in marmo e pareti affrescate. Una delizia inaspettata è la stamperia Busato, dove Giancarlo, l’ultimo litografo tradizionale della città, gestisce il laboratorio avviato da suo nonno, realizzando stampe da incisioni e acqueforti di artisti”.
Oppure continua il Guardian si può visitare Bassano del Grappa che “è anche più vivace di Vicenza, con bar e caffè che traboccano di chiacchiere, forse grazie al fatto che Bassano ospita il più antico produttore di grappa d’Italia (e quindi del mondo). La Distilleria Nardini si trova all’estremità orientale del ponte dal 1779, quando il primo della famiglia scese dalle montagne con il suo alambicco mobile”. E così attraverso la storia dei produttori locali si prova a raccontare i luoghi, entrare in quelle tradizioni che rendono unici e inimitabili i comuni italiani. Sapori e fatture che continuano a fare la storia e la fortuna dei nostri distretti. Forse poco main stream, ma per questo ancor più affascinanti – destinati a chi riesce ad andare oltre le località da scatto social e vuole regalarsi il vero relax alla scoperta delle vere perle italiane.