Mi piace il mio corpo, parlamentare finlandese posa nuda

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Noora Fagerstrom, molto attiva sui social e cofondatrice di una catena di negozi di frullati e piatti vegetali, ha posato nuda sul principale quotidiano del Paese

Si chiama Noora Fagerstrom e fino a una manciata di ore fa era “solo” un parlamentare finlandese. Ora Fagerstrom è la parlamentare finlandese che ha posato nuda sul principale quotidiano del Paese, ossia l’Helsingin Sanomat. La 39enne appare come mamma l’ha fatta in una rubrica dove si invitano i vip ad aprirsi e a spiegare quale rapporto abbiano col proprio corpo. Non è la prima politica a parlarne al quotidiano ma è la prima a farlo senza veli. Le scontate polemiche vengono rispedite al mittente. “Mi piace il mio corpo – dice lei – ma ho anche dei problemi. La scoliosi e un’ernia nella schiena, per esempio”.

E poi via con altre ammissioni: “Mi piacciono le mie gambe forti. I piedi sono brutti, hanno ossa fragili che mi fanno scartare quasi tutte le scarpe che ho. Non metto i tacchi”.

Noora Fagerstrom, eletta nelle file del centrodestra nella circoscrizione di Uusimaa, si racconta come una 39enne qualsiasi, dando per scontato il mirino dei social. Del resto lei i social li conosce e li usa quotidianamente. Foto posate, quasi sempre dallo stesso profilo, espressione gioiosa. Sull’Helsingin Sanomat ci sono due foto sue: prima con un tubino nero addosso, poi al naturale simulando un salto con ampio sorriso al seguito.

Non è la prima volta che Noora finisce dritta in prima pagina. Giusto un anno fa, l’onorevole – il cui programma verteva su “far rispettare gli interessi degli imprenditori” – è salita alla ribalta quando è diventata consulente della trasmissione The Apprentice. L’ingaggio avvenne dopo il successo della società aperta col marito, la Juice Jungle, una catena di negozi di frullati e di piatti vegani. In un’intervista qualche settimana dopom disse che era giunta l’ora di tagliare il welfare e premiare il merito. E non solo: aggiunse – come riporta il Corriere della Sera – che i tagli avrebbero dovuto colpire i più poveri. La loro colpa? Essersi “impegnati di meno”. I ricchi invece “non hanno niente di cui vergognarsi”.

di Redazione Tgcom24.Mediaset

 

 

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