La Bce taglia i tassi d’interesse di 25 punti base

0
187 Numero visite

È il primo taglio dopo il ciclo di rialzi cominciato a luglio 2022. Gli effetti su mutui, prestiti e credito al consumo

Come ci si attendeva, la Bce ha deciso di tagliare i tassi d’interesse di 25 punti base. Il tasso sui rifinanziamenti principali scende quindi da 4,50% a 4,25%, quello sui depositi dal 4% al 3,75%, e quello sui prestiti marginali dal 4,75% al 4,50%. Lo comunica la banca centrale dopo la riunione del Consiglio direttivo. È il primo taglio dopo il ciclo di rialzi cominciato a luglio 2022.

Bce: “Ora il taglio dei tassi è opportuno”

La decisione del Consiglio direttivo si è basata su una valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria. “È ora opportuno moderare il grado di restrizione della politica monetaria dopo nove mesi di tassi di interesse invariati”, si legge nel comunicato ufficiale. “Dalla riunione del Consiglio direttivo di settembre 2023, l’inflazione è diminuita di oltre 2,5 punti percentuali e le prospettive di inflazione sono migliorate notevolmente. Anche l’inflazione di fondo è scesa, rafforzando i segnali di un indebolimento delle pressioni sui prezzi. E le aspettative di inflazione hanno registrato una flessione su tutti gli orizzonti. La politica monetaria ha mantenuto restrittive le condizioni di finanziamento. Frenando la domanda e facendo sì che le aspettative di inflazione restassero ben ancorate, ciò ha contribuito in misura rilevante al rientro dell’inflazione”.

“Sui prossimi tagli non ci vincoliamo a un percorso”

Per le prossime decisioni sui tassi, la Bce si baserà “sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”.

Migliora la crescita dell’Eurozona: 0,9% nel 2024

La Banca centrale ha poi migliorato la sua stima di crescita per l’economia dell’Eurozona nel 2024, portandola a 0,9% da +0,6% indicato nelle “staff projections” di marzo. Per il 2025 la crescita stimata è ora 1,4%, in ribasso rispetto all’1,5% indicato ad aprile, mentre per il 2026 è confermata all’1,6%.

Unc: “Per i mutui a tasso variabile 216 euro all’anno di ribasso”

Il ribasso annunciato dei tassi “è una buona notizia sia per l’abbassamento degli oneri sul debito pubblico, sia per le imprese e le famiglie che devono chiedere un prestito o un mutuo, sia per quelle che hanno già sottoscritto un mutuo a tasso variabile”. Lo ha dichiarato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Sia chiaro, però, che le prossime decisioni della Bce dovranno dipendere dall’andamento dell’inflazione che deve continuare a scendere e che resta sempre, come diceva Einaudi, la piu’ iniqua delle tasse”. Secondo lo studio dell’associazione di consumatori, considerando l’importo, la durata media di un mutuo e l’ultimo Taeg comunicato da Bankitalia, 4,21%, una riduzione dei tassi di 25 punti percentuali, nel caso di un pieno trasferimento sull’Euribor, corrisponde a una diminuzione della rata, per chi ha contratto ora un mutuo a tasso variabile, pari a 18 euro al mese, 216 euro all’anno. Un risparmio che poi si riduce man mano che il mutuo si avvicina alla sua scadenza e si paga quasi soltanto la quota capitale.

Fabi: “Risparmi su mutui e prestiti”

Con questo primo allentamento della politica moneteria, arriveranno “vantaggi piu’ significativi per le famiglie, sia per comprare casa sia per comprare automobili o elettrodomestici”. La Federazione autonoma bancari italiani ha ricordato che già da alcuni mesi le banche, “in previsione di un ritorno a una politica monetaria meno restrittiva da parte dell’Eurotower, hanno anticipato la prevista riduzione dei tassi e la discesa potrebbe proseguire nei prossimi mesi”. I tassi sui mutui sono già diminuiti a una media del 3,69%, rispetto a livelli medi superiori al 5% del 2023″. Secondo la Fabi, “potrebbero calare ancora al 3,45%: una riduzione che comporteà, nel caso di un prestito immobiliare di 25 anni da 200mila euro, un risparmio complessivo di quasi 62.000 euro (-17%).

Tassi d’interesse e credito al consumo

Sul fronte del credito al consumo negli ultimi mesi “i tassi sul credito al consumo sono scesi a una media dell’8,93%, dopo picchi superiori al 14%, e potrebbero calare ancora all’8,5%”. Per la Fabi “vuol dire che un’automobile da 25mila euro comprata interamente a rate, con un finanziamento di 10 anni, costerà quasi 11mila euro in meno (-22,2%) rispetto al 2023. Mentre per una lavatrice da 750 euro, con un credito di 5 anni, il risparmio nei prossimi mesi sarà di 155 euro (-14%)”. A fine 2021, ha osservato ancora la Fabi, il tasso d’interesse medio era dell’8,1%. Nel corso del 2023 la media è scesa all’8,93% e “potrebbe calare a breve fino all’8,5%”.

Redazione Tgcom24.Mediaset

 

L'informazione completa