Georgia, proteste contro la legge sugli agenti stranieri: oltre 60 arresti

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I manifestanti hanno più volte tentato di irrompere nella sede del Parlamento e di appiccare un rogo. La polizia ha risposto con gas lacrimogeni, cannoni ad acqua e spray al peperoncino

Oltre 60 persone sono state arrestate in Georgia durante le proteste contro la controversa legge sulle influenze straniere, che molti considerano molto simile a quella in vigore in Russia.

Diversi manifestanti sono rimasti feriti negli scontri con la polizia durante i cortei a Tbilisi, nel corso dei quali hanno più volte tentato di irrompere nella sede del Parlamento e di appiccare un rogo di fronte a uno degli ingressi secondari dell’edificio. Gli agenti hanno risposto con schiumogeni antincendio, gas lacrimogeni, cannoni ad acqua e spray al peperoncino per disperdere la folla.

La legge è stata approvata dal Parlamento in seconda lettura con 83 voti a favore e 23 contrari, dopo il primo voto svoltosi il 18 aprile. Il partito al potere “Sogno georgiano” ha intenzione adottare definitivamente il testo in terza lettura entro metà maggio.

Diversi manifestanti georgiani hanno denunciato l’utilizzo di proiettili di gomma e mostrato le ferite riportate sui social. Le accuse sono state tuttavia smentite dal ministero dell’Interno, durante una conferenza stampa tenuta dal viceministro Aleksandre Darakhvelidze.

Cosa prevede la legge “filo-russa” approvata in Georgia

Da giorni a Tbilisi proseguono le proteste contro la legge “sulla trasparenza dell’influenza straniera”. La normativa, nota anche come “legge sugli agenti stranieri”, se sarà definitivamente approvata limiterà notevolmente le attività dei media e delle organizzazioni non governative possedute da entità straniere o che ricevono finanziamenti dall’estero. La mozione è stata presentata nel febbraio 2023, ma è stata ritirata a causa delle critiche del pubblico e degli alleati occidentali. Il progetto di legge è stato rivisto per sostituire il termine “agente di influenza straniera” con “organizzazione che promuove gli interessi di una potenza straniera”, mentre il resto del testo è rimasto lo stesso.

Redazione Tgcom24.Mediaset

 

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