Nel paese in cui se ne mangiano di più, in proporzione, le forti piogge hanno allagato i terreni e stanno impedendo la semina
In Irlanda è sempre più probabile una grave carenza di patate. Le forti e inusuali piogge che negli ultimi mesi hanno interessato l’Irlanda stanno infatti ritardando la semina delle patate, di cui il piccolo paese europeo è il principale consumatore al mondo pro capite. Secondo una stima citata dall’Irish Times nel 2021, un irlandese consuma in media 85 chili di patate all’anno, più del doppio della media mondiale (negli anni Novanta i chili a testa erano circa 140).
Secondo il presidente dell’Associazione irlandese degli Agricoltori (IFA), Sean Ryan, i ritardi nella semina porteranno a una carenza di patate nel mercato già all’inizio dell’estate, che peggiorerà fra agosto e settembre, con un conseguente aumento dei prezzi e probabilmente delle importazioni.
Le patate sono da secoli alla base della dieta irlandese e sono una parte importante del mercato agricolo nazionale. Il clima e il suolo irlandese sono sempre stati molto adatti alla sua coltivazione, motivo per cui si ritiene che gli uomini irlandesi ne mangiassero fino a 6 chili al giorno prima della grande carestia, conosciuta come An Gorta Mór (la Grande Fame, in irlandese) e causata dalla diffusione nel 1845 di un parassita delle patate che ne limitò la produzione. Tuttavia da circa due anni la sua produzione in Irlanda è in calo e secondo gli esperti questo è dovuto principalmente ai cambiamenti climatici e alla Brexit, l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea diventata effettiva all’inizio del 2020.
Come tutti gli anni la semina per il nuovo raccolto sarebbe dovuta cominciare fra febbraio e marzo, ma a metà aprile sono coltivati solo 0,2 chilometri quadrati su 85 che sarebbero già dovuti essere seminati. Ryan ha detto che normalmente a questo punto dell’anno più del 60 per cento dei campi dovrebbero essere già seminati. Invece la maggior parte è ancora troppo umida e impossibile da arare e coltivare a causa delle forti piogge degli ultimi mesi.
L’anno scorso questo problema si era già verificato, sia in Irlanda che in Irlanda del Nord: la semina era cominciata con un mese di ritardo e dopo un giugno caldissimo aveva cominciato a piovere a luglio, senza quasi mai fermarsi fino alla fine dell’anno. Queste precipitazioni fuori dalla norma avevano fatto marcire parte del raccolto e al tempo l’IFA affermò che i coltivatori sarebbero andati in perdita se l’anno dopo le condizioni fossero peggiorate. Anche per quest’anno il Met Éireann, il servizio meteorologico nazionale irlandese, aveva previsto livelli di pioggia superiori al normale per tutta la prima metà di aprile, con conseguente peggioramento delle condizioni del suolo.
L’agronomo e consulente agricolo Richard Hackett, intervistato dal Financial Times, ha spiegato che gran parte della comunità scientifica ritiene che questa alternanza in Irlanda di lunghi periodi di eccessive precipitazioni, seguiti da periodi di siccità, sia un effetto del cambiamento climatico, che rende più frequenti gli eventi meteorologici estremi. Anche il climatologo del Met Éireann Paul Moore ha spiegato all’Irish Times che i modelli che studiano gli effetti del cambiamento climatico sui paesi prevedono per l’Irlanda non solo temperature più calde, ma anche un clima molto più umido, con un aumento delle precipitazioni annuali del 7 per cento rispetto al periodo fra 1960 e 1990 che si sta già verificando.
Richard Hackett sostiene inoltre che questo problema sia aggravato dal fatto che la varietà di patate più venduta in Irlanda e che rappresenta la maggior parte del mercato sia la Rooster, dalla buccia rossa, che «ha un periodo di crescita molto, molto lungo e non adatto a una stagione umida o a una stagione di semina tardiva».
Shay Phelan, specialista della coltivazione di patate, ha spiegato che anche Brexit sta causando problemi agli agricoltori irlandesi, poiché fino a qualche anno fa quasi tutti utilizzavano per la semina dei tuberi di patata provenienti dalla Scozia. Dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (di cui invece continua a fare parte l’Irlanda) sono decaduti moltissimi accordi commerciali, fra cui quello che riguarda il commercio di semi: a meno che non ci sia un accordo specifico è infatti proibito importare e piantare in un paese stato membro nell’Unione dei semi provenienti da paesi extracomunitari, un gruppo che ora include anche il Regno Unito. Phelan ha però fatto notare che Brexit ha portato anche un incremento del costo delle patate coltivate nel Regno Unito.
La preoccupazione per gli effetti del meteo sui raccolti irlandesi è molto alta. Il ministro dell’Agricoltura e dell’Alimentazione Charlie McConalogue ha chiesto al Teagasc, l’agenzia statale che si occupa della ricerca e dello sviluppo del settore agroalimentare, di istituire un sistema di coordinamento che aiuti gli agricoltori in difficoltà, e chiesto alle banche di avere pazienza con loro. Martin Hayden, sottosegretario all’Agricoltura, ha detto che sulla base dell’evolversi della situazione il governo potrebbe anche aumentare i sussidi ai coltivatori di patate.