Domenica la Tour Eiffel di Parigi ha riaperto ai visitatori, dopo che era rimasta chiusa per 6 giorni a causa di uno sciopero organizzato dai due principali sindacati francesi che rappresentano i dipendenti della Société d’exploitation de la tour Eiffel (SETE), la società che gestisce la torre e il cui azionista di maggioranza è il comune di Parigi.
I due sindacati interessati, la Confédération générale du travail (CGT) e Force ouvrière (FO), avevano denunciato la cattiva gestione finanziaria del monumento da parte del comune, un modello economico basato sulla «ricerca di redditività a tutti i costi e a breve termine», e avevano chiesto nuovi investimenti per i necessari lavori di restauro della torre.
Per trovare un compromesso, la SETE ha annunciato l’istituzione di un nuovo organismo assembleare che si occuperà di seguire «il modello di business dell’azienda», gli investimenti da effettuare per mantenere il monumento nel miglior stato possibile e l’entità effettiva delle entrate. Nei giorni precedenti la chiusura, la torre aveva accolto tra i 17mila e i 20mila visitatori al giorno: nei cinque giorni in cui è rimasta chiusa ci potrebbe quindi essere stata una potenziale perdita di circa 120mila ingressi. Il direttore di SETE, Jean-François Martin, ha detto a France Info che le perdite complessive registrate durante i 6 giorni di sciopero potrebbero superare il milione di euro.