Prima il grave incidente stradale a Pechino, poi la difficoltà a trovare fondi per sostenere i costosi interventi chirurgici, con la conseguente raccolta fondi degli amici e concittadini italiani. Quindi, la decisione di Bulgari Hotels & Resorts di occuparsi delle spese dell’assicurazione sanitaria. Le ultime tre settimane per Daniele Ferrari sono state difficili e molto critiche.
Lo chef del ristorante una stella Michelin Niko Romito di Pechino, all’interno del Bulgari Hotel, lo scorso 13 gennaio è stato protagonista di un gravissimo incidente stradale in moto che gli ha procurato serie lesioni al volto e a numerosi organi.
Il talentuoso chef di Malnate (Varese), 35 anni, è stato ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Chaoyang e poi, dal 21 gennaio, all’Unicare Hospital con la necessità di subire complessi e costosi interventi chirurgici e con la difficoltà – scrivono i media cinesi – di un’assicurazione in scadenza a fine gennaio. A questo proposito i media di Pechino hanno attaccato l’hotel Bulgari (che fa parte del Gruppo Lvmh) accusando l’azienda di non coprire le spese necessarie. Per fare chiarezza su questo punto, ilGusto ha contattato il Bulgari Hotel & Resort: “In merito a quanto riportato da alcuni media nei giorni scorsi, la società dichiara di essere profondamente dispiaciuta per quanto accaduto allo chef Daniele Ferrari e che il Bulgari Hotel di Pechino si è prontamente attivato con la compagnia assicurativa per assicurarsi che tutte le spese mediche siano coperte fino alla sua completa guarigione”.
Gli amici italiani in Cina si sono mobilitati per lui e raccontano a ilGusto che Daniele ha mostrato piccoli miglioramenti negli ultimi due giorni, in particolare nella respirazione, anche se le sue condizioni rimangono critiche. È ancora sedato per evitare complicazioni e si aspetta qualche giorno prima di un intervento al braccio. La sua famiglia sta seguendo tutta la situazione dall’Italia e pur nelle difficoltà, cerca di stare vicino al giovane. “Chef Daniele è un instancabile professionista, che ha contribuito a far conoscere la cultura della cucina italiana in Cina – dice il suo amico Alessio Fortunato, professionista del vino con espereinze internazionali in particolare in Cina – Un mercato che ancora oggi non conosce pienamente i piatti della tradizione e dove i costi delle materie prime di qualità arrivano a cifre importanti. Indimenticabili i gala dinner di Ca’ del Bosco effettuati insieme a Pechino. Sono sicuro che chef Daniele saprà affrontare al meglio anche questa nuova challenge dell’incidente”.
Fatto sta che gli amici italiani di Daniele Ferrari si sono attivati per aiutarlo e hanno lanciato una vera e propria campagna di solidarietà Together for Daniele proprio perché la sua copertura assicurativa non copriva tutte le spese. Una raccolta per cui si è attivato anche il Comune della città dove è nato, Malnate, che ha coinvolto anche la Farnesina. E la stessa comunità locale si è data da fare per aiutare il giovane. «Diversi soggetti – ha dichiarato Maurizio Ampollini, presidente della Fondazione della Comunità di Malnate al giornale la Prealpina – ci hanno contattato per dare il proprio sostegno a favore di questa raccolta fondi. Il sindaco Irene Bellifemine, inoltre, sta interloquendo con il console italiano a Pechino per avere informazioni più accurate sui bisogni reali di Daniele”.
Le notizie sull’incidente sono arrivate in maniera frammentaria. Del fatto in Italia si è saputo solo diversi giorni dopo rispetto al 13 gennaio, attraverso un articolo diffuso dal giornale locale The Bejinger sul suo canale ufficiale WeChat, il social cinese di scambi di messaggi e file. L’episodio è stato poi confermato dall’ufficio stampa dello chef Romito e a ilGusto dallo stesso Bulgari Hotel.
Ferrari vive e lavora in Cina da sei anni dopo aver accumulato esperienze in giro per il mondo in prestigiose strutture, dall’Albereta in Franciacorta del Gruppo Terra Moretti al Dorchester di Alain Ducasse fino al Mandarin Oriental di Londra. Al ristorante Niko Romito presso Il Bulgari Hotel pechinese, aperto nel 2017, ha conquistato la stella Michelin nel 2019, riuscendo a mantenerla in questi anni. In base a quanto appreso, il giovane chef proprio nelle ultime settimane avrebbe trovato una nuova occupazione, cosa che avrebbe complicato ulteriormente la trafila burocratica della sua copertura assicurativa sanitaria.
Redazione La Repubblica
di Lara Loreti