A Parigi si vota per triplicare le tariffe dei parcheggi per i SUV

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(AP Photo/Michel Euler)

Domenica si terrà un referendum che propone di portarle a 18 euro l’ora in centro, nell’ambito di un piano per disincentivare l’uso delle auto

Domenica a Parigi si terrà un referendum sulla proposta di triplicare le tariffe di parcheggio per i modelli di auto più pesanti, ingombranti e inquinanti, da applicare soltanto agli automobilisti non residenti. Dalla fine del 2023 le strade della città sono tappezzate di manifesti con la scritta: «Più o meno SUV a Parigi?». La proposta rientra in un esteso piano approvato dal governo della città e dalla sindaca Anne Hidalgo, del Partito Socialista, per disincentivare l’utilizzo delle auto. Ed è stata promossa, oltre che da gruppi di attivisti, da molti residenti che si erano lamentati per il traffico intenso nelle strade secondarie, la mancanza di spazi verdi e la scarsa sicurezza per i pedoni.

In caso di vittoria del sì, parcheggiare un SUV o un’auto 4×4 costerà 18 euro l’ora in centro e 12 euro l’ora nel resto della città. Le nuove tariffe sarebbero valide per i veicoli più pesanti di 1,6 tonnellate, con motore termico o ibrido, e per tutti quelli più pesanti di 2 tonnellate, veicoli elettrici inclusi. Nonostante l’opposizione dei partiti di destra e di alcuni gruppi di automobilisti, i risultati di un sondaggio condotto a gennaio dalla società OpinionWay per il quotidiano Le Parisien indicano che il 61 per cento degli abitanti di Parigi è favorevole alle misure proposte.

Per un simile referendum consultivo svolto ad aprile 2023, sulla proposta di vietare a Parigi i monopattini elettrici a noleggio, l’affluenza era stata molto bassa. Avevano votato circa 103mila cittadini, su 1,3 milioni di iscritti alle liste elettorali, e la proposta era stata approvata dall’89 per cento dei votanti. Una buona affluenza nel referendum sull’aumento delle tariffe dei parcheggi per i SUV eviterebbe di fornire pretesti all’opposizione di centrodestra per sminuire la legittimità del referendum, come aveva già fatto per quello sui monopattini.

Il quotidiano Le Monde ha scritto che alcuni elettori potrebbero anche astenersi perché delusi dal messaggio ingannevole contenuto nei manifesti: «Più o meno SUV in città?». I quesiti proposti non riguardano infatti la quantità di SUV ammessi in città, ma le tariffe per parcheggiarli. E in generale, secondo Le Monde, la scarsa affluenza storica nei referendum locali mostra quanto siano rischiosi sul piano del consenso, perché la maggior parte delle amministrazioni preferisce adottare le misure per le quali è stata eletta piuttosto che sottoporne di nuove alla valutazione della popolazione.

Proposte dello stesso tipo di quella per cui si voterà domenica a Parigi sono state tuttavia presentate e approvate anche in altre città francesi, tra cui Lione e Bordeaux. Ma dal momento che la definizione di SUV non è univoca, ha scritto Le Parisien, i criteri di peso dei veicoli da tenere in considerazione per la maggiorazione delle tariffe cambiano a seconda delle diverse decisioni prese da ciascuna città. Così come cambia in alcuni casi la decisione di applicare le tariffe soltanto ai non residenti.

Sia in Francia che in altri paesi, i SUV sono da tempo tra i veicoli più venduti: si stima che la quantità a Parigi sia aumentata di circa il 60 per cento in poco meno di cinque anni, passando da 108mila a 170mila (il 15 per cento del totale di circa 1,15 milioni di veicoli privati presenti). Da parte delle amministrazioni di molte grandi città d’Europa, inclusa Londra, è cresciuta in parallelo una certa preoccupazione dovuta al fatto che le strade del centro non furono costruite tenendo in considerazione le dimensioni di veicoli così grandi.

Secondo un recente rapporto della Federazione europea per il trasporto e l’ambiente i nuovi modelli di auto sono in media più larghi di un centimetro ogni due anni. E circa la metà delle nuove auto vendute ha una larghezza eccessiva rispetto allo spazio per parcheggiarle disponibile nelle strade di molte grandi città. Tra i 100 modelli più venduti nel 2023 il 52 per cento supera i 180 cm di larghezza, che è la larghezza minima di parcheggio sulle strade pubbliche a a Parigi e in altre città.

Esistono inoltre questioni di sicurezza e di inquinamento. I SUV sono più voluminosi delle automobili normali e poco adatti alle vie più strette, e contribuiscono a creare traffico sui grandi boulevard. Secondo varie analisi sono meno sicuri per pedoni e ciclisti, e anche per chi circola con automobili più piccole. Inoltre, più un’auto è grande, più consuma e inquina, anche se elettrica: dal momento che più sono pesanti, maggiore è l’energia necessaria per farle muovere. Le tariffe che entrerebbero in vigore in caso di approvazione della proposta fanno comunque una distinzione tra i modelli con emissioni (a motore termico e ibridi) e quelli elettrici, che sarebbero esentati (nel 2022 rappresentavano appena il 2,2 per cento del totale dei veicoli immatricolati a Parigi).

Altre misure introdotte a Parigi negli ultimi anni hanno cercato di disincentivare l’utilizzo dell’automobile, creando nuove aree pedonali, piste ciclabili e zone con il limite di 30 chilometri orari per la circolazione. E in poco più di dieci anni, secondo la sindaca, hanno permesso di ridurre il traffico del 40 per cento e di molto anche l’inquinamento atmosferico.

Redazione Il Post

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