E’di almeno 50 feriti il bilancio, provvisorio, del violento terremoto di magnitudo 7.1 che nella notte ha colpito in Cina la contea di Wushi, prefettura di Aksu, in una zona remota dello Xinjiang. Un numero che potrebbe aumentare. Le autorità locali e provinciali hanno inviato squadre di soccorso e di emergenza nell’area dell’epicentro mobilitando 800 persone, 182 veicoli e 32 cani da ricerca. Accertato il crollo di case residenziali e l’inagibilità di alcune strade, soccorsi decine di feriti, in base alle autorità citate dai media statali. I più gravi sono stati trasportati in ospedale.
Il sisma ha colpito alle 02:09 ora locale – le 19:09 di lunedì in Italia – con epicentro a 22 chilometri di profondità. Ha interessato principalmente la contea di Wushi nella prefettura di Aksu, secondo i dati del Centro cinese per le reti sismologiche. Poco dopo sono arrivate diverse scosse di assestamento, la più forte di magnitudo 5,3.
L’epicentro, con profondità di 22 chilometri, è stato individuato in una cittadina nella contea di Wushi, all’interno della zona montuosa di confine tra la Cina e il Kirghizistan.
Secondo l’agenzia per i terremoti dello Xinjiang, sono cinque i villaggi nella contea di Wushi più direttamente coinvolti, che si trovano nel raggio di 20 chilometri.
Nel giro di poche ore dal sisma principale è stato registrato uno sciame sismico con ulteriori terremoti di magnitudo massima di 5.3, registrato poco dopo le 9 locali. Le scosse sono state avvertite soprattutto nella zona di Aksu, ma anche in varie città e prefetture dello Xinjiang, tra cui Urumqi, Hotan e Kashgar.
Redazione RaiNews