Alain Delon, guerra senza fine tra i figli: Anouchka ora vuole querelare il fratello Anthony

Il primogenito dell’attore l’aveva accusata di nascondere la reale situazione di salute del padre e di volerlo trasferire in Svizzera

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Alain Delon con la figlia Anouchka a Cannes nel maggio del 2019 (afp)

PARIGI – Continua la guerra dei Delon. La figlia dell’attore, Anouchka, ha partecipato al tg delle 20 ieri sera per annunciare querela contro il fratello Anthony che l’ha accusata di nascondere la reale situazione di salute del padre e di volerlo trasferire in Svizzera per evitare di pagare le tasse sull’eredità. «Denunciare il proprio fratello è orribile, ma purtroppo sono costretta a farlo per proteggere me e la mia famiglia» ha spiegato la figlia del divo, nata nel 1990 dall’unione con la modella olandese Rosalie van Breemen. «Rifiuto di essere infangata in questo modo, trattata da manipolatrice, bugiarda» ha aggiunto, spiegando che il trasferimento in Svizzera del padre era unicamente legato ad accertamenti medici.

 

(afp)

 

Un’ora dopo l’apparizione tv di Anoucka, Alain-Fabien Delon – più giovane di quattro anni fratelli – ha svelato su Instagram una conversazione tra il padre e la sorella, registrata a loro insaputa durante una cena di famiglia. “Hai aperto il vaso di Pandora” scrive Alain-Fabien, per giustificare la pubblicazione dell’audio. «Papà è molto debole, lo sappiamo tutti» prosegue. «Papà è molto ansioso, lo sappiamo tutti. Papà non è sempre coerente, lo sappiamo tutti». Nell’audio si sente solo una voce femminile, che sembra effettivamente quella di Anouchka, dire: «Sono stanca, papà, per tutto quello che sta succedendo. Mi stanno seppellendo e ti prendono per pazzo». E poi la voce ripete più volte: «La trappola si chiuderà su di te».

I rapporti tesi tra Delon, 88 anni, e il suo primogenito non erano un mistero. Anthony, nato dalla sua storia d’amore con Nathalie, l’unica donna che Delon abbia mai sposato, ha gli stessi occhi azzurri e la stessa andatura felina del padre. Dopo un periodo in riformatorio e poi in prigione per possesso di armi, è entrato nel mondo del cinema faticando però a scrollarsi di dosso l’etichetta di “figlio di”. Anthony ha confidato nella sua biografia, in Entre chien et loup (Tra il cane e il lupo): “Avrei potuto dedurre che quest’uomo, mio padre, non mi amava, e quindi lasciarlo distruggere una parte di me”.

Questo rapporto conflittuale contrasta con l’amore che l’attore esprime in ogni occasione per Anouchka, che ha più volte definito come la “donna della sua vita”. E’ stata lei a consegnare al padre la Palma d’oro d’onore al festival di Cannes nel 2019, ed è stata l’unica figlia dei fratelli invitata dal leggendario attore a partecipare alla cerimonia, prima di essere nominata esecutrice testamentaria da Delon. Nell’intervista a Paris Match uscita qualche giorno fa, e che ha scatenato la battaglia in famiglia, Anthony ha spiegato che il padre ha deciso di favorire la figlia nell’eredità. «Mia sorella avrà il 50% dell’intero patrimonio di mio padre. Io e mio fratello (Alain-Fabien, ndr.) siamo la cosiddetta quota di riserva, quindi ci spetta il 25%». D’altra parte, ha proseguito, «io e mio fratello vogliamo che sia rispettata la volontà di nostro padre» lasciandolo quindi invecchiare nella sua casa di Douchy, fuori Parigi. Anouchka, che vive in Svizzera, è accusata dai fratelli di voler portare il divo da lei per motivi fiscali.

Ai margini di questo gruppo di fratelli divisi, Delon non ha mai riconosciuto la paternità di Ari Boulogne, figlio avuto con la cantante dei Velvet Underground Nico, e morto nel maggio scorso, all’età di 60 anni. L’altra protagonista della vicenda del clan Delon, ora più nell’ombra, è Hiromi Rollin, “dama di compagnia” che i figli maschi hanno accusato l’anno scorso di “molestie morali”, “violenza contro una persona vulnerabile” e “abuso di debolezza”. Anouchka viene inoltre considerata come “complice” dell’influenza di Rollin sull’attore, con il quale ha vissuto nella proprietà di Douchy. Tuttavia la vicenda giudiziaria a carico della donna è finita con un nulla di fatto. A questo punto, Delon potrebbe essere posto sotto tutela legale di un pubblico ministero, sulla base delle conclusioni dell’ultima perizia medica secondo le quali “il suo discernimento è completamente abolito”

Redazione Repubblica

 

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