L’Economist pubblica ogni anno la Worldwide Cost of Living Survey, una classifica sul costo della vita nelle varie città del mondo che stabilisce quali sono quelle più care e quelle meno care. Al primo posto quest’anno si sono posizionate alla pari Singapore e Zurigo, due città che storicamente sono sempre considerate tra le più costose. Al terzo posto c’è Ginevra. In fondo alla classifica ci sono città di paesi mediamente poveri, dove il costo della vita è legato al mancato sviluppo economico o a situazioni politiche complesse, come guerre e regimi autoritari: all’ultimo posto c’è Damasco, in Siria, preceduta da Teheran, in Iran, e da Tripoli, in Libia.

Da due anni la lista è abbastanza scombinata dall’inflazione, ossia dal fatto che i prezzi continuano ad aumentare ovunque dalla metà del 2021 e in misura diversa a seconda dei paesi: l’indagine dell’Economist, condotta tra il 14 agosto e l’11 settembre, ha rilevato che sui prodotti monitorati i prezzi sono aumentati in media del 7,4 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

La classifica è costruita tramite l’elaborazione di un indice che sintetizza i prezzi di oltre 200 prodotti di uso comune e rappresentativi del costo della vita, come cibo, bevande, abbigliamento, bollette, articoli per la cura della casa e personale, affitti e mutui, trasporti, rette della scuola, cene al ristorante, biglietti del cinema e via così. Il termine di paragone è il costo della vita nella città di New York, notoriamente una delle più care al mondo, che ha un indice pari a 100 e che fa da base per tutte le altre: le città che hanno un indice superiore a 100 sono mediamente più care, al contrario quelle con un indice inferiore a 100 sono più economiche.

La mappa dell’indice sul costo della vita. Fonte: Economist

Più costose di New York ci sono solo le città ai primi due posti della classifica, ossia  Singapore e Zurigo, che hanno un punteggio di 104.

Singapore si è classificata come posto più caro in cui vivere in 9 degli ultimi 11 anni: tra i beni più costosi ci sono il cibo, gli alcolici e i vestiti. Anche possedere una macchina è costosissimo, perché il governo ha imposto tasse piuttosto alte sulla proprietà dei veicoli che possono superare anche i 100 mila dollari.

Il centro finanziario di Singapore (Suhaimi Abdullah/Getty Images)

Anche Zurigo è una città storicamente reputata molto costosa: è stata prima in classifica nel 2020 e si posiziona sempre tra le prime dieci posizioni. Rispetto allo scorso anno è salita di cinque posizioni, principalmente a causa del forte apprezzamento del franco svizzero: nell’ultimo anno la valuta ha guadagnato oltre il 10 per cento rispetto al dollaro.

Questo condiziona molto la classifica, perché il paragone tra le città viene fatto con prezzi in dollari: e con il franco svizzero che vale di più ci vogliono sempre più dollari per vivere a Zurigo. Al netto di questo fattore recente Zurigo è comunque una città dove generalmente vivere è molto costoso: tra le componenti che più la penalizzano ci sono il prezzo del cibo, il costo delle case e quello per frequentare locali e ristoranti.

Il centro storico di Zurigo (Joern Pollex/Getty Images for IRONMAN)

Al terzo posto c’è Ginevra a pari merito con New York. Sono seguite poi da Hong Kong, Los Angeles, Parigi, Copenaghen, Tel Aviv e San Francisco. Nel complesso tra le prime dieci ci sono tre città asiatiche, tre statunitensi e quattro europee.

Per trovare una città italiana bisogna scendere sotto le prime venti posizioni della classifica: Milano è la ventiduesima con 80 punti; Roma è la cinquantesima con 72. Sono le uniche due città italiane monitorate dall’Economist.

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Le città statunitensi sono, in media, quelle che hanno perso più posizioni rispetto all’anno scorso, perché l’inflazione è stata più bassa degli altri paesi. Il contrario è invece avvenuto per le città dell’America Latina e dell’Europa occidentale, dove l’inflazione è stata mediamente più alta. Le città che sono salite di più in classifica sono in ordine: Santiago de Querétaro e Aguascalientes in Messico, che hanno guadagnato 10 posizioni, e San Josè in Costa Rica con 9; poi ci sono tutte città europee, come Berlino, Lussemburgo, Manchester, Praga, Lione, Rotterdam e Stoccarda.

La città più economica nella classifica è Damasco, come lo scorso anno: ha un punteggio di 13 punti, il che significa che vivere lì costa poco più di un decimo rispetto alla vita di New York. E questo nonostante il fatto che i prezzi in termini di valuta locale siano aumentati del 321 per cento in un anno (significa che sono più che quadruplicati). Sopra Damasco ci sono Teheran con 20 punti e Tripoli con 23 punti. Queste ultime tre città sono particolarmente economiche per i generi alimentari, così come per i prodotti per la cura della casa e della persona.

Redazione Il Post

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