Il segretario generale dell’ONU António Guterres ha annunciato che il 2023 sarà l’anno più caldo mai registrato nella storia umana. Guterres ha diffuso la stima effettuata dall’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) parlando alla COP28, la conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite di quest’anno iniziata giovedì mattina a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.
Anche se manca un mese alla fine dell’anno, la WMO è «praticamente certa» che la temperatura media globale del 2023 sarà la più alta da 174 anni, quelli per cui abbiamo dati annuali a disposizione: già solo con le temperature registrate nel mondo da gennaio a ottobre, infatti, si ottiene una media significativamente più alta di quelle del 2016 e del 2020, che finora erano i due anni più caldi mai registrati a livello globale. È improbabile che i dati di novembre e dicembre possano avere un impatto tale da impedire il raggiungimento di un nuovo record.
La temperatura media globale per i primi 10 mesi del 2023 è di 1,4 °C sopra i livelli preindustriali, ovvero rispetto alla media tra il 1850 e il 1900, con un margine di incertezza di 0,12 °C.
Commentando il record del 2023, Guterres ha detto che dovrebbe «fare rabbrividire i leader mondiali» e spingere la comunità internazionale a prendere impegni concreti per contrastare il cambiamento climatico. È verosimile che il 2024 sarà ancora più caldo del 2023 per via di El Niño, quell’insieme di fenomeni atmosferici che si verifica periodicamente nell’oceano Pacifico e influenza il clima di gran parte del pianeta, generalmente contribuendo a riscaldarlo: El Niño è ricominciato lo scorso giugno.
Redazione Il Post