Nella capitale indiana sono state chiuse diverse scuole ed è stato limitato il traffico, per abbassare il livello di inquinamento dell’aria
A Nuova Delhi, in India, il governo locale ha ordinato la chiusura di una serie di scuole elementari, ha vietato la circolazione ai veicoli inquinanti e ha bloccato i lavori di costruzione e demolizione in cantieri considerati “non essenziali”, nel tentativo di ridurre lo smog e l’inquinamento dell’aria, che sta causando problemi respiratori, pruriti e irritazioni agli occhi a molte persone.
Nuova Delhi è da tempo una delle città più inquinate al mondo, ma il livello di inquinamento raggiunto in questi giorni è considerato particolarmente preoccupante ed eccezionale da diversi esperti e organizzazioni che si occupano di qualità dell’aria. È di oltre 10 volte superiore alle soglie di sicurezza, ha detto il Consiglio centrale per il controllo dell’inquinamento, organo che fa capo al ministero dell’Ambiente indiano.
Venerdì in città la concentrazione di particelle tossiche PM2,5 (il cosiddetto particolato, polveri con un diametro inferiore a un quarto di centesimo di millimetro e che se respirate possono arrivare fino ai polmoni) era di oltre 50 volte superiore al valore guida indicato dall’Organizzazione mondiale della Sanità, secondo i calcoli di IQAir, azienda svizzera che si occupa di qualità dell’aria. Sono livelli di inquinamento considerati gravi, che possono causare bronchiti, attacchi d’asma e altre malattie.
Per cercare di ridurre la densa nube di smog che sta avvolgendo la città, le autorità locali stanno utilizzando acqua nebulizzata per raccogliere le polveri sottili e farle cadere a terra. Molti stanno usando le mascherine e il governo si è raccomandato di evitare troppe attività all’esterno. Sono state inoltre annunciate multe fino a 20mila rupie (circa 220 euro) per chi utilizza veicoli inquinanti a benzina e diesel.
Le misure introdotte dal governo di Nuova Delhi sono le ultime di una serie introdotte nei giorni scorsi, sempre per ridurre l’inquinamento. Nonostante il blocco dei cantieri sono stati mantenuti attivi quelli considerati essenziali, come quelli che coinvolgono metropolitane, aeroporti e condutture idriche. Nel frattempo in molti negozi sono finiti i filtri per i depuratori d’aria, di cui molte persone stanno facendo scorta.
Tra le cause principali dell’inquinamento nell’India settentrionale c’è la combustione degli scarti delle coltivazioni agricole in molte aree rurali, che abbinata alle basse temperature e alla mancanza di vento provoca ciclicamente un aumento intenso degli inquinanti atmosferici. Per ridurre questo rischio, negli ultimi anni le autorità locali hanno previsto incentivi economici per chi acquista macchinari in grado di smaltire gli scarti in altro modo. Bhagwat Mann, funzionario del governo dello stato settentrionale del Punjab, ha detto che nel suo territorio questi sforzi hanno ridotto del 30 per cento la quantità di scarti agricoli bruciati ogni anno.
Red Il Post