Interrotte le forniture d’acqua, gas ed elettricità nella Striscia. Mentre l’esercito di Tel Aviv ha annunciato di aver ripreso il controllo delle comunità intorno alla zona ma avverte che potrebbero ancora esserci dei miliziani di Hamas
di Redazione L’Espresso
«Niente elettricità, niente acqua, niente gas», ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Galant definendo i militanti di Hamas degli «animali umani». Così Israele impone un «assedio totale» alla Striscia di Gaza. Il ministro delle Infrastrutture, dell’Energia e dell’Acqua israeliano, Israel Katz, ha reso noto di aver dato ordine di interrompere l’approvvigionamento idrico alla Striscia di Gaza. Circa 2,3 milioni di palestinesi vivono nella Striscia di Gaza, un territorio densamente popolato e colpito dalla povertà sotto il blocco dello Stato ebraico dal 2007. Al momento, il bilancio delle vittime accertate, da quando è scattato, sabato scorso, il blitz di Hamas, ha superato quota 1.100 di cui 700 israeliani e informa il ministero di Sanità palestinese «570 persone palestinesi sono state uccise e altre 2.900 ferite».
Risultano inoltre caduti 73 militari israeliani. Sul territorio dello Stato ebraico, l’esercito sembra aver ripreso il controllo della situazione anche se le autorità temono che decine di terroristi possano essere ancora in circolazione. L’inviata speciale americana per l’antisemitismo, Deborah Lipstadt, ha definito quello messo in atto da Hamas «l’attacco più letale contro gli ebrei dai tempi dell’Olocausto» mentre la missione dell’osservatorio permanente dello Stato di Palestina presso l’Onu ha dichiarato in un comunicato che «questi sviluppi non sono avvenuti nel vuoto, ma sono stati preceduti dall’uccisione quest’anno di centinaia di palestinesi e preceduti da decenni di implacabili raid militari israeliani contro villaggi, paesi, città e campi profughi palestinesi».
Nel frattempo l’esercito israeliano ha riferito di aver colpito durante la notte più di 500 obiettivi di Hamas e della Jihad islamica all’interno della Striscia di Gaza, compresi i centri di comando e la residenza dell’alto funzionario di Hamas Ruhi Mashtaa, che secondo Israele avrebbe contribuito a dirigere l’infiltrazione in Israele. Questa mattina inoltre è scattata un’ulteriore offensiva aerea, tuttora in corso. Il portavoce delle forze di difesa israeliane, il tenente colonnello Jonathan Conricus, ha pubblicato online un aggiornamento spiegando che «a quasi 48 ore dall’inizio dei combattimenti la situazione in Israele è terribile» e che purtroppo il bilancio delle vittime pare destinato ad aumentare.