L’indagine era iniziata da una ricerca su alcuni noti siti di e-commerce, come Catawiki e eBay
A Roma è stato scoperto un laboratorio in cui venivano falsificate opere d’arte: sono stati sequestrati 71 quadri fatti per sembrare opere di Pablo Picasso, Rembrandt, Giacomo Balla, Francis Picabia, Kees Van Dongen, Dora Maar e molti e molte altre ancora.
L’indagine è stata fatta dalla procura di Roma in collaborazione con il reparto operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale che, nello specifico, si occupa di falsificazione e arte contemporanea. È stata avviata a partire dal monitoraggio delle vendite su siti di e-commerce molto noti, tra cui Catawiki e eBay, dove le opere venivano proposte. Le verifiche su queste opere hanno portato a individuare un restauratore attivo a Roma, che si è poi scoperto essere il responsabile della vendita di centinaia di opere false spacciate per autentiche e prodotte in un laboratorio nella zona nord della città.
L’agenzia di stampa Agi scrive che nel laboratorio sono stati sequestrati «centinaia di tubetti di colori acrilici e a cera, pennelli di varia grandezza, matite, tele grezze di diversi formati con fondo già preparato per la stesura della pittura, stencil, forbici, cavalletti, cornici, passe-partout, timbri falsamente riconducibili a collezioni e gallerie d’arte non più attive nel mercato di settore, appunti e fogli riportanti le prove per la firma falsificate degli artisti, dichiarazioni di vendita ed etichette per le spedizioni».
Sono state trovate anche varie fotocopie a colori di pagine di cataloghi d’asta: in corrispondenza dell’immagine di un’opera venduta all’asta di un determinato artista, era incollata l’immagine dell’opera falsificata secondo lo stile dello stesso artista, così da fingere una vendita all’asta che non c’era mai stata e presentarla più facilmente come autentica.