Tavolini selvaggi a Roma, fuorilegge 2mila locali. Sigilli e multe: «Occupazione abusiva»

Bilancio dei vigili urbani nel 2023: tre violazioni ogni quattro controlli. La presidente del I Municipio, Bonaccorsi: «Le parole di Urso solo per guadagnare voti alle Europee»

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Tavolini esterni con vista Colosseo (foto Guaitoli)

Tre violazioni riscontrate ogni quattro controlli sui dehors.

E in un anno sono quasi triplicati sigilli ai tavolini selvaggi in bar e ristoranti. Nei report dei vigili urbani, sul fronte delle verifiche per occupazioni di suolo pubblico, emerge un picco di chiusure nel 2023. L’anno scorso infatti il totale delle «serrate» per ampliamenti in eccesso, ha raggiunto quota 190: nel 2022 erano state solo 67. Provvedimenti, variabili per durata, che spesso hanno coinvolto esercizi recidivi, con ordini di sgombero ed eventuale ritiro dei permessi comunali. In compenso i controlli della polizia locale sono aumentati, specialmente nel centro storico. In proporzione, sono invece diminuite le violazioni riscontrate: oltre 2.400 le verifiche su dehors, tavoli, pedane irregolarmente estesi nel 2022, che sono arrivate a oltre 2.700 l’anno scorso.

I blitz dei vigili

I blitz hanno spesso funzionato come deterrente, visto che le infrazioni – difformità o violazioni del Codice della strada o delle normative comunale e nazionali – sono scese dalle 2.200 di due anni fa alle quasi 2mila del 2023. In percentuale comunque ogni 4 controlli almeno 3 abusi sono stati rilevati. Nel frattempo la presidente del I Municipio, Lorenza Bonaccorsi, critica la posizione espressa dal ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, che ha parlato di una norma nazionale per rendere «strutturali» i dehors e farli diventare «elementi di decoro urbano».

 

I Municipio: raddoppiati i dehors

La minisindaca del Centro accusa Urso di «aver sparato dichiarazioni al convegno della Fipe soltanto per guadagnare voti alle Europee nonostante in FdI non siano tutti d’accordo». Sebbene non vi sia ancora una bozza sulla quale confrontarsi (le occupazioni di suolo pubblico Covid sono state prorogate fino alla fine dell’anno), Bonaccorsi è pronta a dare battaglia: «Al momento stiamo parlando del nulla… Dicono che stanno lavorando a una norma strutturale con l’Anci e le Soprintendenze, ma i contenuti sono ancora vaghi… Certo, se dovessero tirare dritto chiederò al Comune di impugnare la norma… Non possono appellarsi all’emergenza sanitaria che è finita da un pezzo». Per arginare la saturazione di locali in Centro (dopo il Covid i dehors sono più che raddoppiati, da oltre 2mila a 5mila) il I Municipio sta collaborando con l’assessorato al Commercio per adottare un regolamento ad hoc «che vada oltre la delibera del Campidoglio».

I comitati: «No alla sanatoria»

L’obiettivo è il riordino e il coordinamento del settore: «Adesso i provvedimenti sono gli stessi sia che si sfori di un tavolino, sia per abusi più gravi: vogliamo invece che vi sia proporzionalità tra la gravità dell’infrazione e le sanzioni applicate». E però, Andrea De Priamo, senatore di FdI, respinge le accuse: «Al centro del nostro lavoro c’è la garanzia di mantenere intatto il decoro e dare sostegno alle attività economiche, evitando le occupazioni selvagge. Se Lucarelli non apprezza la proroga da noi voluta sui dehors, chieda a Gualtieri di restituire le entrate prodotte dalla stessa per il bilancio del Comune». Scettica l’Associazione abitanti del centro storico: «Ci auguriamo che il progetto del governo non sia una sanatoria».

Redazione Roma Corriere
di Valeria Costantini e Maria Egizia Fiaschetti

 

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