Anziana truffata dal finto direttore delle Poste: raggiro da un milione di euro

Il bottino comprende collane, orologi, monete antiche, gioielli: tutti gli oggetti di valore della famiglia

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Maxitruffa da un milione di euro ai danni di una signora di 83 anni residente ai Parioli. I ladri sono due, il modus operandi è sempre lo stesso: uno dei due si è spacciato per direttore di un ufficio delle Poste affermando che suo nipote non si era sentito bene e aveva bisogno urgente di soldi. La signora, preoccupata, ha acconsentito ad aiutarlo: il finto direttore ha detto che avrebbe mandato un corriere delle Poste, in realtà suo complice, a ritirare il denaro. E così è successo.

Il finto corriere si è presentato a casa della signora e si è fatto consegnare tutti gli oggetti di valore di famiglia: collane, orologi, monete antiche, gioielli, tutto per un valore di almeno un milione di euro. Subito dopo si è dileguato insieme al complice.

Poco dopo l’anziana ha sentito i familiari e ha scoperto che il nipote non correva alcun pericolo nè si trovava in alcuna situazione di emergenza. Ha capito di essere stata raggirata e ha fatto subito denuncia al commissariato di polizia di Villa Glori, che adesso ha aperto le indagini e con gli agenti della Squadra mobile è sulle tracce dei due ladri.

Non è la prima truffa portata termine spacciandosi per finti corrieri delle Poste, ma è la prima ad avere un bottino dal valore così alto. A metà aprile a Colle degli Abeti, a Roma est, una coppia di anziani di 79 e 75 anni, ha subìto una truffa architettata nei minimi dettagli: un falso direttore delle Poste ha chiamato l’uomo 79enne per spiegare che doveva ritirare un pacco in giacenza presso l’ufficio postale. Ma è un tranello.

Dopo che l’anziano esce di casa un complice chiama a casa alla moglie e le spiega che il marito deve pagare 3mila euro per ritirare il pacco altrimenti sarebbe stato arrestato dai carabinieri. La signora ci crede e acconsente a consegnare a mano il denaro a un finto impiegato che si presenta a casa subito dopo la telefonata. Il bottino rimediato è superiore ai tremila euro perché il falso impiegato spiega che i soldi non bastano e l’anziana, preoccupata per il marito, apre la cassaforte e consegna 20mila euro in contanti e i gioielli di famiglia per un valore di altre 20mila euro.

 

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