Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa a Trieste il 14 dicembre 2021 e trovata morta il 5 gennaio 2022, è indagato per l’omicidio della moglie. Inizialmente gli investigatori avevano ipotizzato che la donna si fosse suicidata, ma una recente perizia, disposta dopo che la giudice per le indagini preliminari di Trieste aveva respinto la richiesta di archiviazione del caso, ha escluso questa ipotesi: secondo la perizia Resinovich sarebbe stata aggredita e soffocata probabilmente il giorno della scomparsa.
Tre anni fa il corpo di Resinovich venne trovato nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico San Giovanni di Trieste: era intatto, aveva un sacco infilato dalla parte della testa e un altro dalla parte dei piedi, mentre sulla testa c’erano due sacchetti trasparenti usati per la conservazione di alimenti legati con un cordino.
Il suo corpo venne riesumato a febbraio del 2024 per permettere nuove analisi. La nuova perizia, al contrario di quanto aveva concluso la procura inizialmente, dice che «non vi sono elementi tecnico scientifici che supportino l’ipotesi del suicidio». Nella perizia sono stati documentati segni di ferite in diverse parti del corpo di Resinovich (alla testa, alla mano destra e probabilmente al torace), che sarebbero state inferte alla donna poco prima della morte.