40 migranti sono stati trasferiti dall’Italia al CPR di Gjader, in Albania

0
28 Numero visite
La nave Libra arriva al porto di Shengjin, in Albania, l'11 aprile 2025 (EPA/MALTON DIBRA/ANSA)

Per mesi il centro era rimasto vuoto, dopo i tentativi a vuoto del governo di portarci le persone soccorse in mare

Venerdì sera i 40 migranti arrivati poche ore prima in Albania sulla nave Libra della Marina militare italiana sono stati trasferiti nel centro per migranti di Gjader, in Albania.

Il centro è pronto dallo scorso ottobre, ma finora era stato utilizzato solo per pochissimi giorni. È uno dei due che il governo italiano ha fatto costruire in Albania con l’obiettivo di portarci i migranti soccorsi in mare, ma finora non era mai riuscito a utilizzarlo perché i vari tribunali competenti non avevano convalidato i trattenimenti dei migranti, ritenendoli in contrasto con le norme europee.

Finora qualche migrante ci aveva trascorso solo poche notti prima di essere riportato in Italia. Ora il governo è riuscito a farci trasferire i migranti per mezzo di un decreto approvato a fine marzo con cui sta cercando di superare gli ostacoli per cui finora non era mai riuscito a utilizzare il centro.

Il decreto ha stabilito che il centro di Gjader potrà essere usato come centro di permanenza per i rimpatri: è il nome esteso dei cosiddetti CPR, i posti in cui vengono mandate le persone che hanno già ricevuto un decreto di espulsione e aspettano di essere rimpatriate, dopo che è stata rifiutata loro la richiesta d’asilo.

Significa che da ora nel centro per migranti verranno portate le persone che si trovano già in Italia e non quelle intercettate nel mar Mediterraneo come prevedevano i piani iniziali del governo.

L’europarlamentare del Partito Democratico Cecilia Strada, che si trova sul posto, ha detto al Post che il gruppo di migranti è stato trasferito nel centro di Gjader in autobus e ci è arrivato verso le 19.

Il gruppo era arrivato venerdì pomeriggio al porto di Shengjin, e la nave a bordo di cui si trovavano era partita in mattinata da Brindisi. A Shengjin c’è un altro centro che il governo italiano aveva pensato come hotspot per le prime procedure di identificazione dei richiedenti asilo (e quindi non può essere usato per la detenzione amministrativa, come un CPR).

I migranti appena arrivati in Albania sono originari di Tunisia, Egitto, Bangladesh, Pakistan, Algeria, Georgia, Nigeria e Moldavia. Secondo l’ANSA arrivano da diversi CPR italiani, tra cui quelli di Bari, Torino, Trapani, Gorizia, Milano e Brindisi. Il giornalista Valerio Nicolosi, che è a Shengjin e ha parlato con Strada, ha detto al Post che i migranti avevano delle fascette attorno ai polsi, ufficialmente per impedire loro di commettere gesti di autolesionismo.

Nonostante il decreto del governo il centro di Gjader resterà comunque in larga parte inutilizzato: era stato pensato originariamente per essere diviso in tre parti: un centro di trattenimento da 880 posti, un CPR da 144 posti e un carcere da 20 posti. Al momento i posti nella parte adibita a CPR sono 48.

Redazione Il Post

L'informazione completa