Per via del momento difficile del settore automobilistico, tra dazi annunciati e crisi economica
L’azienda tedesca Porsche ha fatto sapere che non intende andare avanti nel grande progetto di espansione del Nardò Technical Center (NTC), il grande complesso di piste automobilistiche nella costa ionica del Salento che l’azienda usa per fare test sulle sue auto. Il progetto valeva 450 milioni di euro, prevedeva la costruzione di nuove piste e di edifici di pubblica utilità nei dintorni, oltre che un piano per rinnovare gli spazi verdi circostanti. Avrebbe ricevuto anche fondi della Regione Puglia.
Porsche ha detto che nella decisione ha avuto «un peso rilevante il contesto attuale, sempre più complesso, e i cambiamenti in atto nel settore automobilistico»: che è sempre più in crisi, e ad aggravare l’incertezza sono poi arrivati gli annunci di Trump sui dazi del 25 per cento per tutte le auto importate negli Stati Uniti. Se entrassero in vigore potrebbero compromettere un mercato importantissimo per gran parte delle aziende automobilistiche europee. A febbraio Porsche aveva deciso un grosso piano di riduzione del personale.
Il progetto del centro di Nardò era stato molto discusso e aveva avuto già diversi problemi. La Regione Puglia, governata da una giunta di centrosinistra, ci aveva puntato molto, concordando un piano di investimento con Porsche e avviando contestati espropri nella zona per permettere l’allargamento. Le associazioni ambientaliste erano contrarie agli espropri e allo sfruttamento del territorio da parte di Porsche, che secondo loro avrebbe portato alla deforestazione di 2 chilometri quadrati di bosco. C’erano stati anche scioperi e proteste dei sindacati locali a seguito della morte di un collaudatore: aveva avuto un incidente mentre testava una moto su uno dei circuiti della pista.
Dell’allargamento del centro si erano interessati anche il ministero dell’Ambiente e la Commissione Europea, che avevano chiesto alla Regione di sospendere il progetto per valutarne l’effettivo interesse pubblico: la giunta pugliese lo aveva sospeso fino a marzo di quest’anno.
Il Nardò Technical Center resterà dunque così com’è. Si trova tra i comuni di Nardò e Porto Cesareo, nella provincia di Lecce ma al confine con quelle di Brindisi e Taranto. Esiste dagli anni Settanta e fu costruito dalla Fiat, che nel 1999 lo vendette a una società torinese di sviluppo tecnologico (la Prototipo Technologies di Trofarello, in provincia di Torino). Nel 2012 fu acquistato da Porsche Engineering, la società controllata da Porsche che fornisce servizi ingegneristici per la mobilità, non solo a Porsche ma anche ad altre aziende automobilistiche.
Negli anni l’NTC è stato usato anche per fare prove su prototipi a loro modo storici, o per tentare record in condizioni particolari: come il test di una Ferrari a sei ruote guidata dal pilota Niki Lauda nel 1977, o alcuni record mondiali stabiliti su una moto elettrica dal pilota Max Biaggi negli anni Novanta. Oggi è formato dal grande anello che si vede dall’alto, lungo circa 12 chilometri e mezzo, da una pista sterrata e da un circuito paragonabile a quelli di Formula 1 (è il tracciato interno alla circonferenza nella parte che dà verso il mare, è lungo 6,2 chilometri e ha 16 curve). L’anello è poi suddiviso in più corsie, e ci sono anche altre strutture collegate alle attività del centro.

(Dal sito del Nardò Technical Center)
Il piano di ampliamento prevedeva la realizzazione di altre piste di prova interne all’anello e lavori di miglioramento di quelle esistenti, insieme alla costruzione di edifici tecnici, di un centro di logistica e manutenzione, di una stazione di servizio per auto e camion, e di nuovi parcheggi, tra le altre cose. Sarebbe inoltre stato costruito un centro medico con un eliporto e una stazione più ampia per gli addetti ai servizi antincendio.