In Toscana gli allagamenti hanno fatto grossi danni

0
63 Numero visite
Una strada di Sesto Fiorentino, il 15 marzo 2025 (ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI)

Il presidente della regione Eugenio Giani ha parlato di più di 100 milioni di euro, per la metà nell’area metropolitana di Firenze

Domenica le condizioni meteorologiche sulla Toscana e sull’Emilia-Romagna sono migliorate e sono iniziati i lavori per ripulire le strade riempite di fango e quantificare i danni causati da esondazioni e allagamenti a strade, case e attività economiche. Secondo una stima preliminare diffusa dal presidente della regione Eugenio Giani in Toscana i danni sono per una cifra superiore ai 100 milioni di euro, di cui la metà nell’area metropolitana di Firenze. In alcune località delle province di Livorno, Pisa e Firenze la quantità di pioggia ha raggiunto livelli paragonabili a quelli della grande alluvione del 1966.

Una delle città che ha avuto più danni è Sesto Fiorentino, in provincia di Firenze, dove venerdì era esondato il torrente Rimaggio e parte del centro si era allagata. Venti persone hanno dovuto passare la notte in albergo per via dei danni alle proprie abitazioni. Il sindaco Lorenzo Falchi ha detto che non è ancora stata fatta una stima dei danni, ma che le attività economiche interessate sono «tra le 30 e le 40».

Tra i locali che sono stati allagati a Sesto c’è anche lo storico studio di registrazione Parsifal, dove sono stati prodotti i dischi di molti cantanti e gruppi italiani, tra cui Anna Oxa, Raf, Max Gazzè, i Negrita, i Litfiba, Irene Grandi. Secondo una prima stima ci sono danni per migliaia di euro perché sono stati danneggiati gli impianti audio, i pavimenti insonorizzati e molti strumenti, compresi quelli del gruppo folk fiorentino Bandabardò. La situazione dello studio è stata segnalata da Piero Pelù, che si è unito alle persone impegnate nella pulizia dal fango, tra cui musicisti e allievi della scuola di musica associata allo studio.

Sempre in provincia di Firenze ci sono stati danni a Calenzano, dove si sono allagate la biblioteca civica e due palestre scolastiche, e molte strade sono state interrotte. Ci sono strade ancora allagate e attività commerciali danneggiate anche a Campi Bisenzio, già interessata dall’alluvione del novembre 2023, e a Pelago e Pontassieve, dove è esondata la Sieve e circa 50 persone hanno dovuto dormire fuori casa. A Vicchio si è allagata l’area industriale e negli stabilimenti di aziende e artigiani è stato misurato più di un metro e mezzo d’acqua; nel territorio dello stesso comune ci sono state anche 23 frane. A Palazzuolo sul Senio, a causa di una frana, è riemersa una vecchia discarica. Nel comune di Lastra a Signa i circa 500 abitanti di una frazione che erano rimasti isolati da giovedì per frane e alberi caduti sono stati “liberati”.

Un tratto della “Fi-Pi-Li”, la strada regionale che collega Firenze, Pisa e Livorno, è tuttora chiuso vicino allo svincolo di Vicarello, perché allagato: la città metropolitana di Firenze ha fatto sapere che due pompe idrovore stanno prelevando l’acqua per farla confluire nello scolmatore dell’Arno, un canale vicino alla strada, e che in serata la strada dovrebbe tornare percorribile nella sua interezza.

Altri danni infine ci sono stati in alcuni paesi dell’Appennino: a Marradi, sul Lamone, 120 persone sono rimaste isolate e 29 sono state evacuate.

In Romagna, regione già interessata da tre alluvioni negli ultimi due anni, i danni sono stati più limitati. I problemi maggiori sono stati a Brisighella, un comune delle colline della provincia di Ravenna, dove la piena del fiume Lamone ha superato gli argini e invaso alcuni campi: le frane nella zona hanno messo fuori uso un potabilizzatore dell’acqua corrente.

Redazione il Post

L'informazione completa