Nel fine settimana in centinaia sono saliti sul vulcano, intasando le vie di accesso anche per i mezzi di soccorso
Da giorni la spettacolare colata lavica che avanza sul pendio sudoccidentale dell’Etna, in mezzo alla neve, sta attirando centinaia di persone, semplici curiosi oppure escursionisti e fotografi. Domenica però queste persone sono diventate troppe: a Piano Vetore, uno dei punti migliori per osservare l’eruzione da vicino, la circolazione è rimasta bloccata, rendendo impossibile il passaggio anche per i mezzi di soccorso. Il dirigente regionale della Protezione civile, Salvatore Cocina, ha detto che le strette strade di accesso erano intasate da macchine parcheggiate sui bordi in modo «selvaggio», e ha l’ha definita una «situazione di pericolo».
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Moltissime persone sull’Etna per vedere la colata lavica sulla neve (Facebook/Salvatore Cocina)
Secondo Cocina domenica circa mille persone sono salite sull’Etna per vedere la lava, scesa fino a 1.900 metri di quota. L’eruzione era cominciata sabato 8 febbraio e si era intensificata nel corso della settimana. La bocca eruttiva si trova a 3.050 metri di altitudine, alla base del cratere Bocca Nuova, e la lava è avanzata nei giorni scorsi per circa quattro chilometri.
Il dipartimento regionale della Protezione civile ha attivato quattro associazioni per assistere la popolazione dei comuni di Belpasso, Ragalna, Nicolosi e Adrano, che si trovano a sud del vulcano, in provincia di Catania. Le squadre sono state incaricate anche di disincentivare gli automobilisti a percorrere le strade già intasate per salire sull’Etna, per evitare di bloccare le vie di fuga e di soccorso. Cocina ha inoltre chiesto la collaborazione di prefettura e comuni: Belpasso, Adrano e Biancavilla hanno già emanato delle ordinanze con cui vietano di avvicinarsi alla lava per una questione di sicurezza. Ai comuni è stato anche chiesto di mandare a Piano Vetore alcune pattuglie della polizia municipale per gestire la circolazione dei mezzi, e un gatto delle nevi per i soccorsi.
Sempre Cocina ha scritto su Facebook che domenica sono state soccorse quattro persone, nessuna delle quali era ferita in modo grave. Nella notte tra domenica e lunedì sono state soccorse altre persone, tra cui una donna che avrebbe avuto un «attacco di panico», che non erano adeguatamente equipaggiate né preparate all’escursione: sono questi visitatori che causano la maggior parte degli incidenti e delle richieste di soccorso, ha osservato Cocina.
Tra domenica e lunedì è caduta parecchia cenere lavica su alcuni centri abitati che si trovano alle pendici del vulcano. Non ci sono comunque stati danni a cose o persone. Nel frattempo l’aeroporto di Catania sta gradualmente riaprendo gli spazi aerei che erano stati chiusi nei giorni scorsi.