Decreto bollette, Cdm slitta a venerdì: nodi legati a risorse e Pnrr

0
46 Numero visite

Il provvedimento non sarebbe ancora pronto per problemi di copertura finanziaria

La riunione del Consiglio dei ministri sul tema caro-energia, inizialmente prevista per martedì, dovrebbe slittare a venerdì mattina alle 10. Sul tavolo è attesa l’approvazione del decreto bollette. Il provvedimento non sarebbe ancora pronto per problemi di copertura finanziaria e per la necessità di limare alcune disposizioni che contrasterebbero con il Pnrr. Nel corso del Cdm dovrebbe essere preso in esame anche il disegno di legge delega sul nucleare. Il ddl, e i decreti delega che saranno emessi dal governo entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge, dovranno ridare al Paese il quadro giuridico per la realizzazione, la gestione e il controllo delle centrali nucleari.

Cna: contro caro-bollette serve robusto intervento per Pmi

“Il decreto contro il caro bollette al quale sta lavorando il governo dovrà prevedere un robusto intervento a favore della platea delle piccole imprese che sono le più penalizzate dai consistenti rialzi delle bollette”. Lo chiede la Cna in una nota. “Le piccole imprese – sottolinea la Confederazione – pagano l’energia il 40% in più della media europea con punte del 60% e del 50% rispetto ai concorrenti di Spagna e Francia. Un differenziale non più sostenibile che compromette la competitività delle Pmi sulle quali grava gran parte degli oneri generali di sistema”. Cna chiede pertanto “risposte strutturali per abbassare il prezzo dell’energia per le piccole imprese”.

Pd: costi insostenibili, intervenire subito

“Il governo Meloni, in quasi due anni, non ha adottato alcuna misura efficace per contrastare l’aumento delle bollette, preferendo smantellare il mercato tutelato e aggravando così la situazione di famiglie e imprese”. Lo afferma Ubaldo Pagano, capogruppo del Pd in Commissione Bilancio alla Camera, sottolineando la necessità di un cambio di rotta immediato. “Il gas – aggiunge – è la fonte più costosa e instabile, e continuare a legare il prezzo dell’elettricità a questa risorsa è un errore che il governo deve correggere subito. Le bollette stanno raggiungendo livelli insostenibili proprio nei mesi di maggiore consumo: Meloni e la sua maggioranza si decidano ad agire, perché gli italiani non possono più aspettare”.

M5s: Meloni vuole svuotare fiume in piena col cucchiaino

Critiche al governo anche dal Movimento 5 Stelle. “Dalle prime indiscrezioni che circolano sul decreto bollette – afferma la deputata pentastellata Emma Pavanelli – l’impressione è che nel governo non ci sia affatto consapevolezza del dramma che riguarda i costi esorbitanti dell’energia. Meloni e Giorgetti vogliono svuotare il fiume in piena con un cucchiaino: tre miliardi circoscritti a sei mesi non sono nemmeno un palliativo, ma una presa in giro”.

Redazione Tgcom24.Mediaset

 

L'informazione completa